mercoledì 12 novembre 2014

Dalla terra del Tav lettera alla terra delle alluvioni e del fango


(Se avete un amico o una amica liguri, condividete  per cortesia. Grazie.)


Caro/a abitante della Liguria, 

ti scriviamo da Torino. Dalle tue parti tutte le volte che piove succedono dei disastri, questo ci dispiace e ti esprimiamo massima solidarietà.

Magari sarebbe giusto che noi tutti prendessimo un treno e venissimo a darti una mano, a togliere fango. Però preferiamo rimanere qua, perché pensiamo che il problema debba essere risolto definitivamente eliminando le ragioni che portano a queste ormai consuete catastrofi.
Da noi stanno facendo un buco nella montagna, si chiama Tav. In quel buco finiscono i soldi che dovrebbero essere utilizzati sul tuo territorio per uno straccio di messa in sicurezza.

lunedì 10 novembre 2014

21-23 NOVEMBRE, TURIN SYSTEM LAB: CONTINUANO LE ISCRIZIONI

Workshop in full immersion su come realizzare un progetto artistico civile. Ideazione, scrittura, fundraising e realizzazione. Nell’ambito del progetto Irenea, in collaborazione con il Centro Studi Sereno Regis.
Con Massimo Giovara, Maurizio Pagliassotti e Stefano Durando.
Venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 novembre 2014 - presso Centro Studi Sereno Regis, via Garibaldi 13 Torino

C’è qualcosa che non funziona nel tuo quartiere, città, nazione, pianeta? Apprezzi trasmissioni TV, siti web, e libri e film fatti da giornalisti che non stanno con le mani in mano e che credono nella forza positiva dell’informazione e dell’inchiesta? Pensi che teatro e cinema e arte possano avere una funzione civile e politica oltre che di intrattenimento e arricchimento personale? Noi di Sistema Torino la pensiamo come te e saremo al tuo fianco nella realizzazione del tuo primo progetto.
Tre giorni di workshop in cui, in ambiente protetto, tre tra i realizzatori del primo spettacolo di inchiesta sugli ultimi 20 anni di gestione dei finanziamenti alla cultura a Torino, “Il Sistema Torino non esiste”, condividono segreti e strategie di azione attraverso un compatto programma di simulazione produttiva, durante il quale i partecipanti potranno mettere alla prova le proprie idee per realizzare un testo, uno spettacolo, un libro che abbia a che fare con temi civili, politici e di inchiesta.


Sede: Centro Sereno Regis (via Garibaldi 13, Torino).

Orari:
Venerdì 21 novembre: 19.30 - 22.30 (3 ore) -
Sabato 22 novembre: 15 - 20 (5 ore) -
Domenica 23 novembre: 10 - 13, 14 - 17 (6 ore)
(totale 14 ore)

ISCRIZIONI
Effettuare un versamento di 30€ come acconto, quindi inviare una mail di conferma a sistema.torino@reborn.com indicando a quale tipologia di iscrizione si accede (secondo il dettaglio riportato più sotto); la quota rimanente a saldo è da versare direttamente al primo incontro. E' possibile effettuare il versamento dell'acconto utilizzando il form Paypal a cui si accede cliccando sul pulsante "donazione" qui sotto.



Se non si dispone di una carta di credito, si può effettuare un bonifico: inviando una mail a sistema.torino@reborn.com si riceveranno i dati necessari. 
Per informazioni su altre modalità di iscrizione e versamento: sistema.torino@reborn.com

Numero minimo di iscritti per l’effettuazione del workshop: 12

Quote di iscrizione:
Quota ordinaria: 80 €
Per iscrizioni entro il 2 novembre: 60 €
Per chi porta un iscritto a prezzo pieno: 60 € (o due iscrizioni a 70 €) - si applica dal 3 novembre
Per i sostenitori dello spettacolo “Il Sistema torino non Esiste” (donatori del crowdfunding): 50 €
Uditori (non ammessi alla stesura degli elaborati e alla partecipazione attiva nelle altre fasi pratiche): 40 €
Disoccupati: 40 €

Obiettivi, strumenti, metodi:
fornire al partecipante una panoramica su come creare, autonomamente, uno spettacolo, un film, un’azione pubblica di informazione civile. Approfondendo i temi della ricerca delle fonti, della strutturazione dello spettacolo, della promozione e del recupero di risorse e fondi utili per realizzare il progetto dalla A alla Z. Il Laboratorio sarà costituito da una parte teorica e da una parte pratica che ci porterà a vivere in situazione simulata e protetta tutte le fasi del progetto, fino alla selezione finale da parte del pubblico dei progetti ritenuti più efficaci e di interesse generale. Tutti parteciperanno quindi alle fasi realizzative dei progetti medesimi in uno o più ruoli necessari alla loro buona riuscita: ricercatrice/ore, autrice/ore, regista, attrice/ore, ufficio stampa, ecc.
I partecipanti saranno quindi coinvolti in una vera e propria simulazione del processo di selezione operato dalle condizioni reali, arrivando così ad avere una idea più chiara di quali siano i punti forti e deboli del loro progetto.
I risultati del Laboratorio saranno presentati al pubblico della Cavallerizza Reale nell’ambito di un progetto di collaborazione tra Sistema Torino e Assemblea Cavallerizza 14.45. I partecipanti si impegnano a dare la loro disponibilità a partecipare.
Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione.




Massimo Giovara si occupa di teatro e spettacolo dal 1988. Attore, regista e autore, ha collaborato, tra gli altri, con Teatro Stabile di Torino, Circolo dei Lettori, De Sono, Teatro dell'Elfo di Milano, Biennale di Venezia. É ideatore e realizzatore di progetti culturali ed é stato direttore artistico della stagione A-Zone. É fondatore di Sistema Torino insieme a Maurizio Pagliassotti.

Maurizio Pagliassotti ha scritto per Liberazione, Diario e il Manifesto. Ha pubblicato due libri, Chi comanda Torino e Sistema Torino Sistema Italia. É fondatore di Sistema Torino insieme a Massimo Giovara.

Stefano Durando sviluppa servizi di promozione, raccolta fondi e formazione per Organizzazioni del terzo settore, passando per il Centro Servizi al Volontariato Idea Solidale, Retedeldono.it , Officinebrand.it e come libero professionista. Coordina la Comunicazione e le attività di Fundraising ed Organizzazione Eventi legati a Sistema Torino.


Calendario e orari
Primo giorno
19.30 - 20.00 Teoria. Esempi di spettacolo politico e di attivismo creativo (cinema, teatro, happening). Il rapporto tra il teatro, il cinema e il giornalismo d’inchiesta (Giovara - Pagliassotti).
20.00 - 21.00 Teoria/Esercitazione. Individuare temi, obiettivi e bersagli (Pagliassotti - Giovara)
21.00 - 22.00 Esercitazione/ Raccolta delle informazioni. Come concentrare la ricerca, come evitare di perdersi fra i dati (Pagliassotti)
21.30 - 22.30 Prima esercitazione di scrittura libera. Redazione di un articolo di giornale o un post su blog. Lettura in pubblico dell’articolo.

Secondo giorno
15.00 - 15.30 Dalla progettazione alla realizzazione. (Durando)
15.30 - 16.00 Promozione attraverso i media moderni. Guerrilla marketing e azioni virali. (Durando)
16.00 - 16.30 Attrarre sostenitori e raccolta fondi. Fundraising/crowdfunding. (Durando)
16.30 - 17.00 pausa
17.00 - 17.30 Raccolta dei dati attraverso il web.
17.30 - 18.00 Stesura della presentazione del progetto ai potenziali sostenitori. Scelta di titolo e sottotitolo. Scelta della grafica, testo di presentazione. (Giovara-Pagliassotti-Durando)
18.30 - 19.30 presentazioni dei progetti ai partecipanti (simulazione di promozione) (Giovara-Durando). Simulazione di crowdfunding. Selezione di 4 progetti attraverso la presentazione a un pubblico selezionato, che sceglierà quali progetti vorrà vedere realizzati (Giovara-Durando)

Terzo giorno.
10.00 - 11.00. Proiezione e commenti di esempi di arte/spettacolo e azione civile. Cinema di inchiesta, Teatro di narrazione, satira, attivismo creativo (Lenny Bruce, Yesmen, Teatro di narrazione, teatro televisivo, flash mob).
11.00 - 12.00. Stesura dei corti teatrali, corti audiovisivi o azioni pubbliche. (anche dei progetti non selezionati) (Pagliassotti-Giovara)
12.00 - 13.30. I partecipanti si organizzano in 4 squadre, una per ogni progetto selezionato, dividendosi i compiti (regia, attori, performer, drammaturghi, fundraiser) e preparano la presentazione di ognuno. (Giovara-Pagliassotti).
13.30 - 14.30. Pausa pranzo
14.30 - 15.30. Lettura e analisi di tutti i progetti non selezionati x la messa in scena
15.30 - 16.30 Presentazione ai partecipanti mediante rappresentazione dei progetti selezionati.
16.30 - 17.00 Conclusioni.

È vivamente consigliato/necessario che ogni partecipante abbia con sé:
1) Un computer portatile, un tablet o uno strumento analogo in grado di connettersi in rete per poter raccogliere le informazioni (per chi non e’ dotato di connessione autonoma, e’ possibile la fornitura di connessione gratuita sul posto limitatamente alla capacità del router);
2) materiale cartaceo e per scrivere, da utilizzare per gli appunti, per sviluppare le esercitazioni e produrre gli elaborati da utilizzare per le prove pratiche


domenica 9 novembre 2014

Rievocazioni & attualità: a volte si dimettono (spintaneamente)

E’ il 26 marzo del 2006. I luoghi sono quelli che una volta erano una località amena della Valle di Susa: “i laghi di Bruzolo”. Ma ormai già embrione di quel capannonificio destinato a moltiplicare non i pani (nonostante vi abbia sede anche la panetteria industriale di valle), e nemmeno i pesci visto che i laghi erano già stati interrati, riempiti dalle scorie delle vicine acciaierie – molti anni prima…Ma il valore dei terreni sì: acquistati con largo anticipo da chi sapeva che di li - in mezzo a quei “vernetti” alluvionali - sarebbe passata l’autostrada. E allora via i campi fertili là dove un tempo veniva persino coltivato il riso (alcuni toponimi sopravvivono sulle carte geologiche: “pra molle”, “la risera”) per farne cave di ghiaia per i rilevati dell’A32 dell’onorevole Francofroio. Gli stessi prati usati poi (senza scrupoli ma a pagamento) per sotterrarci rifiuti tossici. E successivamente ceduti ad attività edili e industriali legate al contesto in via di degrado. E infine i capannoni d’oggi d’aspetto desolato e di contenuto desolante: cartelli “vendesi” alle finestre, nessuna o poche attività intuibili, e la polvere – tanta polvere con magari in sospensione diossine residue e il pcb smaltito in modo criminale. Polvere sollevata in gran quantità dai camion delle società di manutenzione dell’autostrada e del movimento terra del cunicolo di Chiomonte.
C’è un gran fermento quella mattina tra i capannoni e le baracche di cantiere. Il primo sole primaverile invita alla scampagnata, è una delle ultime domeniche prima della settimana santa, e al posto dei camion sono i pulman a mettere la freccia a sinistra arrivando da Torino e dintorni attraverso la statale 25. Ma torniamo a quella mattina di primavera: la notizia si diffonde in fretta e centinaia di cittadini con la bandiera No Tav accorrono nell’area come ogni volta in cui – dopo pochi mesi dalla “riconquista di Venaus” e l’occupazione del cantiere che vi era stato collocato – si avvistano movimenti “sospetti”. Ma l’apparenza dovrebbe essere delle più tranquillizzanti: da decine di bus scendono intere famiglie coi cestini del pranzo; alcuni bambini, che si guardano attorno stupiti. Chi li ha invitati a quella “gita fuori oporta”– scopriremo poi - sono impresari, sindacalisti e politici – li hanno invitati si a una scampagnata, ma con comizio (anzi, comizi: ci sarà il presidente della provincia Saitta, e Rosso, l’astro nascente di Forzitalia – oggi tramontato - e un ospite misterioso ma mooolto importante)…
Nonostante il clima mite non fu una bella giornata: fu forse la prima volta che i “proponenti la Grande Opera” tentarono di creare in laboratorio quel conflitto tra cittadini - lavoratori (dell’edilizia) e cittadini residenti “nel cantiere” che di li a qualche anno sarebbe divenuto endemico attraverso l’uso sistematico della falsa propaganda e le politiche di austerità pro finanza e contro il lavoro di cui loro stessi (i “proponenti”) sarebbero stati i primi responsabili e gli “utilizzatori finali”. 
Ma tornando a mister X (colui che si era assunto il compito di essere la star di livello nazionale di questo “progetto” di società degradata, oltre che di quello destinato a degradare territorio e ambiente), arrivò di li a poco in una Lancia Thesis grigia, blindata, scortata e coi vetri oscurati, che fu subito circondata e coperta da bandiere. Una signora col make up del potere (che sedeva accanto all’autista in livrea) si limitò a far scendere di un filo il finestrino per sibilare con un tono freddo e minaccioso che non potevamo nemmeno immaginare chi fosse la personalità seduta sul divano posteriore. Poi l’auto si impennò per la brusca retromarcia imposta da chi guidava su evidente ordine dell’illustre passeggero. Costui aveva probabilmente realizzato fosse meglio andare a pranzo in qualche ristorante à la carte lasciando i panini e il vino in cartoccio agli operai che non è bene che si abboffino in quaresima.
Qualche giorno dopo si venne a sapere chi era il potente membro della casta romana approdato in Val di Susa, ma a tutta prima il nome non fece una grande impressione: un tal Raffaele Bonanni, chi era costui? Lo avremmo scoperto di li a poco con la sua elezione a segretario generale del secondo sindacato della “triplice”, la CISL… Lo capimmo poi meglio ancora dall’acredine (evidentemente vendicativa e ancora inusuale all’epoca) che mise nelle sue prime interviste citando ripetutamene “i No Tav” (sempre a sproposito, naturalmente).
Ma nei sette lunghi anni del suo regno incontrastato, oggi appena trascorsi, chi ha capito meglio (anche un po’ troppo tardi), cosa e chi è stato, sono soprattutto i lavoratori che dal suo alacre lavorìo di divisione sono usciti indeboliti come non mai da quando esiste il movimento operaio; e tra loro ci sono alcuni che lo stanno capendo ancora meglio in questi giorni: sono gli iscritti o simpatizzanti CISL, i dirigenti per bene del maggior sindacato cattolico del nostro paese. La sua uscita di scena anticipata e con una coda che si avverte tanto più rumorosa per il silenzio assordante che l’ha preceduta ne è la dimostrazione inconfutabile. 
Perché dopo la cacciata da segretario generale, l’ingombrante personaggio ha dovuto abbandonare anche l’incarico di “buona uscita” che non si nega a nessuno: “Alla fine non ce l’ha fatta a sostenere lo sguardo dei suoi. Così Raffaele Bonanni ha preferito dimettersi da direttore del Centro Studi della Cisl con una lettera alla neo-segretaria generale, Annamaria Furlan” – scrive sul Fatto Quotidiano del 5 novembre Salvatore Cannavò, aggiungendo una adeguata dose di veleno in un articolo che la neosegretaria deve aver diffuso in ogni dove, per raffreddare le polemiche roventi scoppiate soprattutto dentro l’organizzazione. Quasi una rivolta dopo che si era diffuso l’ammontare del compenso annuo per l’incarico al servizio dei lavoratori: 336mila euro dichirarati nel 2011! Compenso grazie al quale oggi risulta titolare di una pensione di 5.122 euro netti mensili! (lo ha confermato lui stesso con una lettera al giornale). Il prezzo per la premasticazione e per la rumorosa digestione della Riformafornero e di tutti i compromessi nell’interesse della finanza e contro quelli di chi avrebbe dovuto difendere – i lavoratori - firmati in questi anni assieme ai due compari di viaggio tuttora aggrappati alle sedie.
Claudio Giorno
Borgone Susa, 6 novembre 2014

martedì 4 novembre 2014

Cosa si fa dei 1000 imputati NoTAV?

Dopo ventitré anni di lotta si chiude la vicenda tunnel di base in Val Susa. Tutte le contraddizioni economiche avanzate dai tecnici del Movimento NoTAV sono state ritenute valide e quindi il progetto verrà definitivamente cassato nei primi mesi dell’anno prossimo.
Ci sarebbe da ragionare sul fatto che il più folle dei sistemi capitalistici, estremamente simile a quello che cento anni fa portò a due guerre mondiali, sia la leva con cui il progetto Tav in vallr di Susa viene superato, ma così è il sistema in cui viviamo.
Renzi un anno fa dichiarava: “Prima lo Stato uscirà dalla logica ciclopica delle grandi infrastrutture e si concentrerà sulla manutenzione delle scuole e delle strade, più facile sarà per noi riavvicinare i cittadini alle istituzioni. E anche, en passant, creare posti di lavoro più stabili” . E sulla Torino-Lione: “Non credo a quei movimenti di protesta che considerano dannose iniziative come la Torino-Lione. Per me è quasi peggio: non sono dannose, sono inutili. Sono soldi impiegati male”.
E il primo ministro si è circondato di consiglieri poco avvezzi al sistema che prevede la catena opera pubblica-cooperativa-finanziamento partito. Roberto Perotti, influente giornalista del Sole 24 ore, uno di coloro che spingono per chiudere, scrisse sei anni fa: “Che cosa sarebbe più utile per l’immagine del Paese: ripulire i treni utilizzati da milioni di turisti stranieri o fare una galleria di dubbia utilità a costi esorbitanti? Nonostante i loro eccessi, gli ambientalisti hanno ragione: deturpare una vallata per ridurre le emissioni dell’1% al costo di 16 miliardi è un buon investimento per le imprese appaltatrici, ma non per il Paese”.
E quindi il movimento aveva ragione? E quindi migliaia di persone sono state denunciate e sono sotto processo con accuse pesantissime ma avevano ragione? Siamo di fronte al paradosso che coloro che sono stati accusati di essere "l'antistato" (ricordiamo insieme le definizioni date nel tempo: terroristi, anarco insurrezionalisti, black block, vetero comunisti, retrogradi, barbari, etc etc) stavano facendo gli interessi dello Stato?
Purtroppo questa realtà è l’unica arma che i proponenti hanno ancora in mano per imporre la loro opera. Non è possibile, dicono, che dopo quanto è successo, dopo la repressione, le botte, le accuse di terrorismo lo Stato ammetta i propri incredibili errori. Non è possibile dare ragione al movimento NoTAV, migliaia di focolari di protesta simili scoppierebbero in tutta Italia. Eppure è così.
Siamo di fronte alla classe politica, più tutti i vari trombettieri dei mezzi di comunicazione, che da sempre hanno negato il valore scientifico delle obiezioni del movimento NoTAV. Venti anni di menzogne, di retorica priva di sostanza, di “ce lo chiede l’Europa”, “collegherà l’Atlantico al Pacifico”, “sarà un’apertura psicologica”. “infrastruttura strategica, senza il Piemonte sarebbe tagliato fuori dai grandi flussi logistici” e tante, infinite altre sparate prive di sostanza.
Tutto questo ha trascinato per i capelli un’intera popolazione dentro un gorgo di violenza. Ammettiamolo: la lotta del movimento NoTAV è stata anche violenta per disperazione.
Perché quando i tuoi ragionamenti sostanziali sono annullati senza logica, senza argomentazione, sono derisi o ignorati, cosa rimane? Cosa avete lasciato alla Val Susa? Le pietre.
Siete contenti oggi delle vostre scelte? Come è possibile che grafici come quello che qui evidenziamo, vecchi di 4 anni (ma oggi la curva della domanda è ancora più bassa) non siano stati accolti?
Le vostre responsabilità storiche sono gravissime. Si chiuderà così, probabilmente non attraverso una brutale parola “fine” la vicenda TAV, ma con un allungamento del brodo all’infinito, un po’ per guai procedurali inventati lì per là, un po’ per finte ricerche di nuovi accordi con la Francia, un po’ nel silenzio.
Nel mentre quasi tutti tenteranno di riposizionarsi. Sicuramente non Mario Virano che resisterà nella giungla come l'ultimo dei soldati giapponesi, ma la mossa di Stefano Esposito, che il Movimento continua erroneamente a considerare come uno scemotto e invece è uomo scaltro e intelligente, è apripista di un flusso di coscienza volto verso le nuove visioni renziane.
Tutto questo nella speranza che il tunnel geognotico di Chiomonte non venga re inventato come discarica di qualche rifiuto tossico. Ormai è lì e sicuramente qualcuno prima o poi dirà “perché non ci mettiamo le ceneri dell’inceneritore?”, oppure “perché non ci mettiamo le scorie di Saluggia?”
Ma oggi,  4 novembre, il processo contro gli imputati NoTAV va avanti, come se nulla fosse successo.
Ripetiamo: a Roma il Governo sta dicendo in queste ore che il TAV è assurdo economicamente  e a Torino si celebra un processo che vede imputate persone che tre anni fa dicevano che il TAV era assurdo?
Come tutto questo sia possibile è un enigma.
Chiusa la partita tunnel di base, pensiamo che il movimento dovrebbe chiedere a gran voce una amnistia per tutti gli imputati, riconoscendo gli eccessi e chiedendo un tavolo dove trovare una soluzione condivisa.Si potrebbe quindi ripartire dalle parole dell'ex procuratore Caselli, implacabile censore del movimento stesso, che alcuni anni fa lamentava come la politica avesse delegato alla magistratura il ruolo di risolvere una situazione che le competeva.

mercoledì 29 ottobre 2014

Torino 2014 = Italia 2030

Vivere a Torino è come vivere nel futuro dell’Italia. Si dice che questa città abbia sempre anticipato le tendenze sociali del paese e non potrebbe essere più vero. Il Pd di Renzi, schierato caricaturalmente a favore dei ricchi più ricchi, quelli che manco pagano le tasse in Italia, a cui si riconosce di poter fare tutto ciò che vogliono in nome di un diritto naturale e universale, non poteva che nascere qui, al Lingotto: un luogo trasformato da fabbrica a centro commerciale deserto. Andate a fare un giro al Lingotto, è molto istruttivo.

martedì 21 ottobre 2014

TURIN SYSTEM LAB! Arte, Scrittura e Azione Civile.


Workshop in full immersion su come realizzare un progetto artistico civile. Ideazione, scrittura, fundraising e realizzazione. Nell’ambito del progetto Irenea, in collaborazione con il Centro Studi Sereno Regis.
Con Massimo Giovara, Maurizio Pagliassotti e Stefano Durando.
Venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 novembre 2014 - presso Centro Studi Sereno Regis, via Garibaldi 13 Torino

C’è qualcosa che non funziona nel tuo quartiere, città, nazione, pianeta? Apprezzi trasmissioni TV, siti web, e libri e film fatti da giornalisti che non stanno con le mani in mano e che credono nella forza positiva dell’informazione e dell’inchiesta? Pensi che teatro e cinema e arte possano avere una funzione civile e politica oltre che di intrattenimento e arricchimento personale? Noi di Sistema Torino la pensiamo come te e saremo al tuo fianco nella realizzazione del tuo primo progetto.
Tre giorni di workshop in cui, in ambiente protetto, tre tra i realizzatori del primo spettacolo di inchiesta sugli ultimi 20 anni di gestione dei finanziamenti alla cultura a Torino, “Il Sistema Torino non esiste”, condividono segreti e strategie di azione attraverso un compatto programma di simulazione produttiva, durante il quale i partecipanti potranno mettere alla prova le proprie idee per realizzare un testo, uno spettacolo, un libro che abbia a che fare con temi civili, politici e di inchiesta.

Obiettivi, strumenti, metodi:
fornire al partecipante una panoramica su come creare, autonomamente, uno spettacolo, un film, un’azione pubblica di informazione civile. Approfondendo i temi della ricerca delle fonti, della strutturazione dello spettacolo, della promozione e del recupero di risorse e fondi utili per realizzare il progetto dalla A alla Z. Il Laboratorio sarà costituito da una parte teorica e da una parte pratica che ci porterà a vivere in situazione simulata e protetta tutte le fasi del progetto, fino alla selezione finale da parte del pubblico dei progetti ritenuti più efficaci e di interesse generale. Tutti parteciperanno quindi alle fasi realizzative dei progetti medesimi in uno o più ruoli necessari alla loro buona riuscita: ricercatrice/ore, autrice/ore, regista, attrice/ore, ufficio stampa, ecc.
I partecipanti saranno quindi coinvolti in una vera e propria simulazione del processo di selezione operato dalle condizioni reali, arrivando così ad avere una idea più chiara di quali siano i punti forti e deboli del loro progetto.
I risultati del Laboratorio saranno presentati al pubblico della Cavallerizza Reale nell’ambito di un progetto di collaborazione tra Sistema Torino e Assemblea Cavallerizza 14.45. I partecipanti si impegnano a dare la loro disponibilità a partecipare.
Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

È vivamente consigliato/necessario che ogni partecipante abbia con sé:
1) Un computer portatile, un tablet o uno strumento analogo in grado di connettersi in rete per poter raccogliere le informazioni (per chi non e’ dotato di connessione autonoma, e’ possibile la fornitura di connessione gratuita sul posto limitatamente alla capacità del router);
2) materiale cartaceo e per scrivere, da utilizzare per gli appunti, per sviluppare le esercitazioni e produrre gli elaborati da utilizzare per le prove pratiche

Calendario e orari
Primo giorno
19.30 - 20.00 Teoria. Esempi di spettacolo politico e di attivismo creativo (cinema, teatro, happening). Il rapporto tra il teatro, il cinema e il giornalismo d’inchiesta (Giovara - Pagliassotti).
20.00 - 21.00 Teoria/Esercitazione. Individuare temi, obiettivi e bersagli (Pagliassotti - Giovara)
21.00 - 22.00 Esercitazione/ Raccolta delle informazioni. Come concentrare la ricerca, come evitare di perdersi fra i dati (Pagliassotti)
21.30 - 22.30 Prima esercitazione di scrittura libera. Redazione di un articolo di giornale o un post su blog. Lettura in pubblico dell’articolo.


Secondo giorno
15.00 - 15.30 Dalla progettazione alla realizzazione. (Durando)
15.30 - 16.00 Promozione attraverso i media moderni. Guerrilla marketing e azioni virali. (Durando)
16.00 - 16.30 Attrarre sostenitori e raccolta fondi. Fundraising/crowdfunding. (Durando)
16.30 - 17.00 pausa
17.00 - 17.30 Raccolta dei dati attraverso il web.
17.30 - 18.00 Stesura della presentazione del progetto ai potenziali sostenitori. Scelta di titolo e sottotitolo. Scelta della grafica, testo di presentazione. (Giovara-Pagliassotti-Durando)
18.30 - 19.30 presentazioni dei progetti ai partecipanti (simulazione di promozione) (Giovara-Durando). Simulazione di crowdfunding. Selezione di 4 progetti attraverso la presentazione a un pubblico selezionato, che sceglierà quali progetti vorrà vedere realizzati (Giovara-Durando)

Terzo giorno.
10.00 - 11.00. Proiezione e commenti di esempi di arte/spettacolo e azione civile. Cinema di inchiesta, Teatro di narrazione, satira, attivismo creativo (Lenny Bruce, Yesmen, Teatro di narrazione, teatro televisivo, flash mob).
11.00 - 12.00. Stesura dei corti teatrali, corti audiovisivi o azioni pubbliche. (anche dei progetti non selezionati) (Pagliassotti-Giovara)
12.00 - 13.30. I partecipanti si organizzano in 4 squadre, una per ogni progetto selezionato, dividendosi i compiti (regia, attori, performer, drammaturghi, fundraiser) e preparano la presentazione di ognuno. (Giovara-Pagliassotti).
13.30 - 14.30. Pausa pranzo
14.30 - 15.30. Lettura e analisi di tutti i progetti non selezionati x la messa in scena
15.30 - 16.30 Presentazione ai partecipanti mediante rappresentazione dei progetti selezionati.
16.30 - 17.00 Conclusioni.

Ore di frequenza e sede
Venerdì 21 novembre: 19.30 - 22.30 (3 ore) - Centro Sereno Regis (via Garibaldi 13, Torino).
Sabato 22 novembre: 15 - 20 (5 ore) - sala Gandhi c/o Centro Sereno Regis
Domenica 23 novembre: 10 - 13, 14 - 17 (6 ore) - sala Lucia Poli c/o Centro Sereno Regis
(totale 14 ore)

ISCRIZIONI
inviare la richiesta di iscrizione via mail a sistema.torino@reborn.com
specificando nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico ed eventuale diritto a riduzioni secondo le condizioni sotto specificate.
A seguito della richiesta di iscrizione verrà inviata una mail di conferma con l’indicazione dei dati per il versamento dell’acconto tramite bonifico bancario, Paypal o Postepay

Termine ultimo per invio della richiesta di iscrizione: 8 novembre ore 21
Termine ultimo per effettuazione accredito degli acconti 9 novembre

Numero minimo di iscritti per l’effettuazione del workshop: 12

Quote di iscrizione:
Quota ordinaria: 80 €
Per iscrizioni entro il 2 novembre: 60 €
Per chi porta un iscritto a prezzo pieno: 60 € (o due iscrizioni a 70 €) - si applica dal 3 novembre
Per i sostenitori dello spettacolo “Il Sistema torino non Esiste” (donatori del crowdfunding): 50 €
Uditori (non ammessi alla stesura degli elaborati e alla partecipazione attiva nelle altre fasi pratiche): 40 €
Disoccupati: 40 €


Massimo Giovara si occupa di teatro e spettacolo dal 1988. Attore, regista e autore, ha collaborato, tra gli altri, con Teatro Stabile di Torino, Circolo dei Lettori, De Sono, Teatro dell'Elfo di Milano, Biennale di Venezia. É ideatore e realizzatore di progetti culturali ed é stato direttore artistico della stagione A-Zone. É fondatore di Sistema Torino insieme a Maurizio Pagliassotti.

Maurizio Pagliassotti ha scritto per Liberazione, Diario e il Manifesto. Ha pubblicato due libri, Chi comanda Torino e Sistema Torino Sistema Italia. É fondatore di Sistema Torino insieme a Massimo Giovara.

Stefano Durando sviluppa servizi di promozione, raccolta fondi e formazione per Organizzazioni del terzo settore, passando per il Centro Servizi al Volontariato Idea Solidale, Retedeldono.it , Officinebrand.it e come libero professionista. Coordina la Comunicazione e le attività di Fundraising ed Organizzazione Eventi legati a Sistema Torino.


domenica 19 ottobre 2014

GRAFICA E RINEGOZIAZIONE DEL DEBITO

Questo è il logo di SISTEMA TORINO con la dicitura "Rinegoziamo del 30% il debito della Città di Torino". SISTEMA TORINO ha un'unica proposta politica: la rinegoziazione del debito con gli istituti di credito privati. Certo vorremmo anche noi una diversa pianificazione urbana, meno cemento, più piste ciclabile, il ri acquisto dei beni pubblici regalati in questi anni,

sabato 18 ottobre 2014

“Obbedire è lecito, ribellarsi è cortesia"

Tutto come previsto. Volevate le scene con gli scontri di piazza, I “ribbelli incappucciati” a tirare bottiglie e la polizia che reagisce a prova di telecamera? Eccovi serviti. I giornali locali e nazionali avevano preparato la scena da una settimana: copiosi articoli ad annunciare tensioni e un necessario (ne siamo sicuri?) dispiegamento di migliaia di elementi delle forze dell'ordine a preservare l'importante Vertice dei Ministri del Lavoro UE tenutosi nel pomeriggio nella sfavillante cornice del Teatro Regio. 
E' stata effettivamente una fin troppo facile profezia che si auto-avvera. La cronaca della

venerdì 17 ottobre 2014

Torino 2014: dove li mettiamo i poveri?

tratta da weekendatorino.wordpress.com
Intervista a Giovanni Semi, sociologo, docente di Sociologia delle Culture Urbane presso l'Università di Torino (a cura di Marina Massimello e Maurizio Pagliassotti)

Esistono diversi tipi di gentrificazione? Quella del Quadrilatero ha le stesse caratteristiche di quella di Vanchiglia?
Nonostante l’Italia scopra adesso il concetto, in realtà è esistente dai primi anni Sessanta e dunque vanta cinquant’anni di storia, di dibattiti e di mutamenti. Di conseguenza, esistono molte

giovedì 16 ottobre 2014

TORINO, FIAT: 1980 - 2014

Il 14 ottobre 1980 un corteo silenzioso attraversò Torino.
E' ricordato storicamente come la marcia dei 40000, cioè gli impiegati della Fiat che seguendo il piano inventato da Romiti piantarono un cuneo nel cuore della sciopero che bloccò Mirafiori per 35 giorni. Noi crediamo che quello fu il primo passo del piano di impoverimento programmato della città.

sabato 4 ottobre 2014

Una gita sotto il Po

Galeotto sarà l’articolo 5 dello «sblocca-Italia» che “al fine di assicurare gli investimenti necessari per gli interventi di potenziamento delle autostrade e tariffe più favorevoli per gli utenti”, concede alle società concessionarie di tratte autostradali la possibilità di presentare entro la fine dell’anno “modifiche del rapporto di concessione anche attraverso l’unificazione di tratte interconnesse contigue o complementari al fine di una gestione unitaria”. 

giovedì 2 ottobre 2014

Torino 2014, tra sogni e realtà


"Barcelona collage" di Frank Müller, User:Germanramos, Adrià García, Johannes Kern, User:Freepenguin - File:Central business district of Barcelona (2).JPGFile:Barcelona Iglesia Sagrada Familia 02.jpgFile:Campnoumatch.jpgFile:Palau Nacional.jpgFile:Barcelona 4313.JPG. Con licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 tramite Wikimedia Commons - http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Barcelona_collage.JPG#mediaviewer/File:Barcelona_collage.JPG
Le trasformazioni culturali e urbane che hanno cambiato la città da tempo sono oggetto di confronto. Abbiamo chiesto un’opinione a Luca Davico, coordinatore del Rapporto Giorgio Rota su Torino dalla prima edizione del 2000 e docente di Sociologia dell'ambiente e del territorio presso il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio.

Spesso si paragona Torino a Barcellona o a Lisbona. E' corretto?
Tutte e tre hanno ospitato eventi; per Barcellona e Lisbona è stata l’occasione per trasformare radicalmente una porzione degradata di città e creare un quartiere completamente nuovo e attrattivo. A

mercoledì 24 settembre 2014

TORINO CITTA’ APERTA: LA CULTURA E’ BLINDATA

TUTTO QUESTO NON E' UN FILM
Martedì 23 settembre non è una buona giornata per farsi una passeggiata rilassante in Piazza Carignano, e lo si poteva arguire facilmente già dalle prime ore del mattino: ci sono più forze dell’ordine che cittadini comuni. Il motivo? In serata vi sarà l’arrivo dei Ministri della Cultura Europei per assistere allo spettacolo di TorinoDanza a Palazzo Carignano, un happening a quanto pare riservato all’alta borghesia sabauda. Il clima irrespirabile non ha impedito ai situazionisti della Cavallerizza Reale di tentare il colpo gobbo della “invasione della Zona Rossa”

domenica 21 settembre 2014

Audizione di Fassino: buona l'interpretazione, scarni i contenuti. Per me e' NO

INTRODUZIONE: DIBBATTITO KOMPAGNI!
Giovedì sera ho deciso di espiare qualche mia colpa atavica andando ad assistere all'incontro con il Sindaco Piero Fassino all'interno della festa di Sinistra Ecologia e Libertà' (scrivere il nome di SEL per esteso é un ottimo escamotage per riuscire a pronunciare la parola “sinistra” in una serata come questa): il programma propone come tema un “confronto aperto per un bilancio politico degli ultimi anni”. Wow, che apertura mentale! Il parterre de roi prevede una pletora di

martedì 16 settembre 2014

ASSEMBLEA CAVALLERIZZA: INIZIATIVE IN OCCASIONE DEL VERTICE EUROPEO DEI MINISTRI ALLA CULTURA

"La cultura è reale! Dibattiti, spettacoli, concerti e assemblee in Cavallerizza - Verso, contro e oltre il Vertice europeo della Cultura" è il titolo dell'iniziativa che si svolgerà allla Cavallerizza Occupata di Torino tra il 19 e il 28 settembre, organizzata dalla Assemblea Cavallerizza 14:45 che gestisce l'occupazione, in occasione del vertice a porte chiuse che i ministri alla cultura dei paesi aderenti alla Comuità Europea terranno alla Reggia di Venaria (Torino) il 23 e il 24 settembre nell'ambito del semestre italiano di turno di presidenza dell'Unione Europea. Spiega l'Assemblea Cavallerizza 14:45 su Facebook:

SISTEMA TORINO, SISTEMA ITALIA - Alla scoperta dei sistemi di periferia.

Con Maurzio Pagliassotti, autore del volume "Sistema Torino Sistema Italia" e Massimo Giovara, attore e autore dello spettacolo teatrale "Il Sistema Torino non esiste" (SISTEMA TORINO).
Interviene Mariano Turigliatto.  Coordina Gian Paolo Caiazzo (Grugliasco Comunità Sostentibile)

sabato 20 settembre ore 21, piazza 66 Martiri, Grugliasco (TO). In caso di maltempo l'incontro si svolgera' in via La Salle 22 sempre aGrugliasco, presso la Biblioteca Popolare "Il Faggio Rosso".

Organizzato da  Grugliasco Comunità Sostenibile (sede: Biblioteca Popolare "Il Faggio Rosso", via La Salle 22) in collaborazione con SISTEMA TORINO