domenica 14 giugno 2020

Da Pasquaretta a Graziosi, la nuova classe dirigente del M5S

I ricordi Facebook hanno la capacità di mantenere sui social quella che nel Novecento si sarebbe definita “memoria storica”: quattro anni fa stavamo vivendo la settimana pre-ballottaggio più calda della Torino recente. Ed è divertente rileggere quanto successe e quali fossero le discussioni rilevanti: la questione “Sistema Torino” (che non esiste) prese il cuore del dibattito, dal confronto Sky a La Stampa.

E tutti noi ricordiamo Appendino prendere le più ampie distanze da quel mondo, rivendicando la volontà di creare un nuovo mondo, basato su trasparenza, indipendenza dalle élite con i cittadini al centro delle decisioni amministrative (qui un interessante link a una campagna sulla trasparenza delle nomine cui la candidata Appendino partecipò ) .

Insomma, un rigore, e talvolta un furore, anti-sistema che si tradusse in una campagna elettorale incentrata sullo scardinamento di quel modello di fare politica: e ora, a quattro anni di distanza, qual è il bilancio?

Quel che emerge chiaramente, ancor più forte in questi giorni burrascosi, è la mediocrità di coloro che non volevano abbattere un Sistema, ma solo sostituirlo con sè stessi.
Una pletora di mediocri che non erano altro che le seconde linee, il Sistema di Serie B, "gli esclusi", forse proprio per la scarsa qualità delle loro competenze.

Non è certo una retorica della competenza quella che vogliamo mettere in campo (vi sono già troppi laboratori torinesi pronti a fare le "candidature delle competenze" per il 2021) ma una riflessione ex post sulla retorica della trasparenza della allora candidata Appendino a proposito di bandi e nomine pubbliche.

Ve lo ricordate? Iniziò con i curriculum da mandare  via mail per la scelta degli Assessori, bandi pubblici e limite dei mandati sulla qualunque; e si sta concludendo con una commedia dell'assurdo che va dalle intercettazioni sul Regio alle indagini su un bando per una nomina a titolo gratuito, passando per il mutismo di Appendino sul terzo mandato del suo modello di riferimento Evelina Christillin al Museo Egizio.

E preferiamo censurare l’atteggiamento politico di fronte al dramma di Piazza San Carlo, dove l'incompetenza si è assommata allo scaricabarile in sede processuale.

E nel mezzo, cosa c'è stato? Era proprio nel mezzo della campagna elettorale 2016 che salì alla ribalta Paolo Giordana (col quale la Sindaca scrisse un imbarazzante pamphlet), seguito a ruota da Ringhio Pasquaretta, apparentemente spuntato dal nulla a creare un trio inavvicinabile per chiunque, dai giornalisti ai famosi cittadini al centro del processo partecipativo pentastellato. La scacchiera si completò con l’Assessore al Commercio Alberto Sacco, le cui competenze svariano dalla gestione di discoteche all’ amicizia ventennale col suddetto Ringhio. BAstò aspettare la prima delibera di Giunta di settembre 2016 per capire che la cabina di comando del cerchio magico sarebbe stato il Gabinetto di PAolo Giordana, con Sacco nel ruolo di Golden Boy dell’Amministrazione. Altro che Assessori scelti per CV!

E le Fondazioni? Vi ricordate quella alla Cultura che volevano cancellare in campagna elettorale? Sono bastati pochi mesi per la retromarcia che ha portato alla conferma di La Rotella, in una delle capriole programmatiche più comiche di questi anni.

Stessa logica per Urban Lab, che è l'epilogo buffo di una commedia che amalgama molto bene dramma e comicità. Ci pensa Guido Montanari a sorreggere la linea comica (nel ruolo che fu di Nando Martellone in Boris) con un susseguirsi di disavventure incredibili: supermercati approvati a spron battuto, compreso il LIDL con orto sul tetto, la querelle PalaParella conclusasi con un nulla di fatto per finire con il divorzio causato dalla danza della pioggia del Vice-Sindacosul Salone dell'Auto.
FIno appunto all’ ultima novità del Vice-Sindaco indagato per turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta sul bando pubblicato lo scorso anno da Urban Lab per individuare il nuovo direttore dell’ente. Un Direttore che avrebbe lavorato gratis per tre anni, e che stando alle accuse era già presente in seno all’ Ente: insomma, un bando cucito apposta per non smuovere nemmeno di un millimetro i vertici dello stesso Urban Lab che volevano abbattere quattro anni orsono.  
Ah, come si cambia per non morire.

Chiudiamo con la ferita aperta della querelle Teatro Regio: il coup de théâtre della Sindaca Appendino è stata la proposta di commissariamento dell'Ente esattamente 24 ore dopo l’esplosione del caso Graziosi. Una nomina che, stando alle intercettazioni emerse sui giornali (quelle che facevano eccitare i grillini pre-presa del potere), venne decisa in pizzeria insieme a Ringhio Pasquaretta e un manipolo di esperti culturali dell’ inner circle appendiniano: vi basta sfogliare una qualsiasi cronaca torinese per “deliziarvi” con questo Sistema Appendino, che ha semplicemente sostituito il caviale con la Quattro Stagioni per restare popolare (o popolani?).

Il Sistema Appendino (che non esiste) ha lasciato invece invariata la distanza siderale tra i luoghi di potere dove vengono prese le decisioni reali (sul cerchio magico si potrebbe scrivere un libro) e il chiacchericcio fine a sè stesso di chi finge di dialogare con i cittadini, con i comitati e con il Consiglio Comunale dove si svolgono inutili dibattiti che non servono ad altro che a distrarre l’attenzione da quel che avviene in altre, segrete, stanze.

Tutto cambia affinché nulla cambi. Vedremo cosa succederà nel 2021.

mercoledì 10 giugno 2020

TUTTI FRUTTI: LA MARMLADA TURINEISA DEL SISTEMA TORINO

#SISTEMALEAKS colpisce ancora, cari amici!

Abbiamo avuto una soffiata da Manlio Assange (il cugino sabaudo del più famoso Julian) che ha trafugato nelle mail di Hillary Appendino e ha scoperto la segreta preparazione di una “road map Comunali 2021”: leggendola di nascosto, abbiamo ora più chiaro il dibattito in corso su post-COVID e candidature varie.

Ve la riassumiamo per chiarezza:

FASE1: RepubblicAgnelli lancia l’idea Appendino-bis a caratteri cubitali e pompa la notizia ogni tre giorni, perché dai alla fine non ha governato male, siamo tutti parte dello stesso Sistema, non ci ha mai dato fastidio e in fin dei conti è una brava ragazza.
Non ci casca (quasi) nessuno, neanche la Sindaca stessa stando alle indiscrezioni che lo stesso Manlio ha letto nelle mail segrete di Gabinetto. Oddio qualcuno ci casca, provate a indovinare chi?

FASE2: Il PD torinese abbocca all’amo e ci casca tutto dentro, dal Segretario al portinaio passando per qualsiasi simpatizzante social degli ex comunisti.
Passano l’estate a scrivere post indignati sul perché non voteranno Appendino-bis, rilasciano interviste su Appendino, creano decine di pagine social satiriche su Appendino: per favore, qualcuno consigli loro la lettura di “NON PENSARE ALL’ELEFANTE” di Geroge Lakoff perché questo continuo inseguimento delle agende altrui crea un senso quasi di tenerezza nei loro confronti (e dire che il PDS-DS-PD è dai tempi di Berlusconi che insegue in maniera fallimentare l’avversario).

FASE2.5: Il Magnifico Rettore Saracco nel (quasi) silenzio della stampa mainstream locale prepara il programma elettorale camuffato da “task force fase2-fase3” e si prepara a diventare il Castellani 2.0

FASE3: A metà settembre Guido Saracco lancia ufficialmente la sua candidatura, a capo di una coalizione di politica e società civile, ovviamente per il bene della città.

Chiara Appendino, 48 ore dopo, dichiara: "Dopo una lunga riflessione, con la mia famiglia e con il Partito, ho deciso di farmi da parte per sostenere Saracco nella corsa a Sindaco di Torino, ovviamente per il bene della città."

Il PD cosa può fare se non continuare a inseguire, ovviamente per il bene della città? Non è riuscita a leggere Lakoff sotto l’ombrellone ad agosto, e quindi sale a rimorchio: gli ex-Assessori che si immaginavano un percorso da Sindaco devono virare sul ruolo da gregari, sperando che un Assessorato caschi comunque sulla loro testa, ben sapendo però che vi sarà parecchia società civile e laboratori civici con nuovi vecchi nomi pronti a competere per gli stessi prestigiosi incarichi.

FASE 4: Il 18 settembre viene presentato il rassemblement con tutti dentro, all’ultimo minuto citofona LEU e dice “Abbiamo portato il Lambrusco e la grigliata mista, vi serve qualcosa di sinistra!”.
Salgono su anche loro e alla prima bottiglia di Lambrusco stappato, la società civile si sente già pronta per vincere nelle periferie.

FASE4.1: Va dal 19 settembre al venerdì XX aprile pre-primo turno elettorale, riassumibile in una singola frase, ripetuta come un mantra da tutto l’arsenale di guerra a disposizione:

“BISOGNA FERMARE LE DESTREEEE!!!”

I dispacci di Confindustria, la potenza di fuoco social pentastellata, Stampubblica che verga editoriali su editoriali commossi da cotanta grazia, il mondo della cultura che organizza concerti per la competenza mentre la sinistra civica produce #hashtag a ripetizione per fermare il razzismo e l’omofobia.

FASE5: Guido Saracco “trionfa” al ballottaggio grazie a uno 0,8% di scarto rispetto al candidato della Lega. La democrazia è salva, Torino può continuare sulla strada turistico-commerciale e della sperimentazione 4.0 mentre alle Vallette crescono le foreste e a Falchera non arrivano più neanche i bus. Barriera Milano presenta una concentrazione di esercito e polizia più alta della Base NATO di Aviano.
En passant, Chiara “Evelina2.0” Appendino viene nominata Presidente del Comitato ATP.

E, così, tutto il Sistema Torino visse felice e contento.