lunedì 27 aprile 2020

DALLA FASE1 ALLA FASE2, PER TORNARE ALLA FASE1: CON QUALI E QUANTI TAMPONI, E CON QUALE TRASPARENZA PUBBLICA?


Dopo la conferenza stampa del Presidente del Consiglio di ieri sera la discussione pubblica sembra essersi polarizzata, comprensibilmente, su questioni relazionali (perché i genitori SI e gli amici NO?) o economiche (perché X può lavorare e Y no?): nulla da eccepire, in fin dei conti è il Compagno Marx a insegnarci a partire dalle strutture economiche, così come dopo parecchie settimane di clausura tutti ci ritroviamo a sognare di notte Conte che annuncia “Venerdì sera tutti a cena dai vostri amici!”.
Quel che sembra esser stato sottovalutato è l’accenno alla possibilità per le singole Regioni di tornare alla Fase1 nel caso in cui la curva dei contagi tornasse a salire dopo il 4 maggio: l’ultima pagina del DCPM riporta un diagramma di flusso molto dettagliato, a riguardo del quale ci poniamo alcuni interrogativi. (clicca qui per scaricarlo: http://www.governo.it/…/new.governo…/files/DPCM_20200426.pdf)
La quantità, la granularità e la precisione dei dati che ogni Regione dovrà trasmettere quotidianamente al Ministero della Salute è alta, certo molto più alta del bollettino quotidiano cui siamo abituati, per cui la prima domanda è questa: non sarebbe auspicabile che questi dati vengano resi pubblici fin da subito?
Dove sta in quest’ ambito la trasparenza e la libertà d’accesso a dati pubblici che mai come in una pandemia globale sono stati, sono e saranno fondamentali per la vita dei singoli cittadini?
A monte dei dati, ça va sans dire, vi è la quantità, “la qualità” e la distribuzione dei tamponi all'interno delle Regioni: come proseguirà la “politica dei tamponi” in Piemonte?
DATI CERTI e TRASPARENZA: questo è quel che chiediamo all'attore pubblico, come uniche basi sulle quali poter costruire le fasi successive, e per questo chiudiamo con una citazione di Ferretti, ricercatore di Fisica di UNITO e punto di riferimento quotidiano per chi è alla ricerca di un’analisi dati obiettiva. .
"…Arrivato a questo punto, di fronte ad un’amministrazione regionale che non è neanche in grado di fornire dati e strumenti sufficienti per consentire alla popolazione di capire cosa diamine sta succedendo, direi che è anche arrivato il momento che la Regione e l’Unità di crisi comincino a dare risposte chiare e precise anche ai milioni di persone che epidemiologhe non sono. Ci volete dire una buona volta con chiarezza e con i numeri come state utilizzando questi benedetti tamponi?"

Di seguito il Link al post "Oltre 20.000 tamponi sprecati in meno di un mese? Che cosa sta facendo la regione Piemonte?


https://alessandroferrettiblog.wordpress.com/…/oltre-20-00…/