giovedì 31 luglio 2014

Parigi come Torino - Sicurissimi

http://en.wikipedia.org/wiki/Place_de_la_R%C3%A9publique
Le grandi città si somigliano tutte. Questa è la prima impressione che ho avuto arrivando a Parigi, tre mesi fa. 
Ti allontani dal centro storico, giustamente celebrato come uno dei luoghi più   incantevoli del mondo, e ti ritrovi di fronte a palazzoni di una bruttezza ineffabile. Bruttezza forse messa ancor più in risalto dal contrasto con lo splendore dei palazzi antichi che ti sei appena lasciata alle spalle. Ti viene quasi da chiederti come sia possibile.
Anche qui, come altrove, abbondano i centri commerciali. Quello delle Halles, sotterraneo, e' strapieno anche quando il sole chiama fuori.
E anche qui, come in altre grandi città, capita di vedere uno spiegamento di forze dell'ordine difficile da comprendere.

mercoledì 30 luglio 2014

E adesso tutti in coro!


Il consenso distrugge chi non lo ha


Il Manifesto - Recensione di "Sistema Torino Sistema Italia"

Il Manifesto ha pubblicato, sull'edizione cartacea e sul sito, la recensione a cura di Mauro Ravarino dell'ultimo libro di Maurizio Pagliassotti, il finto romanzo su un finto sistema che a Torino non esiste. Sara' per questo che quindi, a un mese e mezzo dall'uscita, i quotidiani con pagine locali torinesi  non hanno mai dato cenno della sua esistenza. La recensione si può leggere al link http://ilmanifesto.info/lo-stile-sabaudo-per-saccheggiare-torino/

domenica 27 luglio 2014

Recensioni - libri: Maurizio Pagliassotti "Sistema Torino Sistema Italia", di Luca Rastello

Dietro il velo quasi impercettibile della fiction, una continuazione ideale di "Chi comanda Torino", cioè di un libro capace di rompere il silenzio e dare molto fastidio ai poteri e ancor più agli squallidi sottoboschi dei poteri locali. 
Maurizio Pagliassotti ha un effetto salutare fra quelli che, in questa città, non si rassegnano alla narrazione unica e ormai ampiamente intollerante del potere: le sue inchieste, spesso svolte con la tenacia e la curiosità che non caratterizzano più da tempo il mestiere di giornalista, sono un piccolo oggetto di culto per gruppi, soprattutto di giovani, ostinatamente decisi a discutere, a vedere oltre il velo di Maja dei miracoli italiani in sedicesimo propagandati dai cantori del "Sistema Torino": leggerlo è ogni volta come fare i conti con ciò che non si mostra volentieri del territorio in cui si vive. Un'operazione di igiene mentale, quindi, anche quando non spinge troppo nella provocazione. E di igiene politica, destinata a spargere semi che forse porteranno frutto in stagioni più disposte a uno sguardo critico sulla realtà.

mercoledì 23 luglio 2014

La città dei simboli


Cinquanta metri di spiaggia lungo il Po.  Per noi la spiaggia è il simbolo della città che ha deciso di vivere con i simboli che hanno distrutto e sostituito la realtà.

C'era una volta la produzione industriale. Oggi ci sono Mirafiori e Lingotto simboli della produzione industriale. E così via, gli esempi potrebbero essere allargati ad ogni campo.

Ma la spiaggia, ci verrà detto, "non vuole essere veramente una spiaggia" bensì un "simbolo della nuova Torino". Capito.

Il primo sistemista che riporterà le parole di qualche sedicente esperto con questo termine in bocca vince una copia del libro con aperitivo in spiaggia.

Perché prima o poi questo termine totemico, misterioso, magico, uscirà.
E' come "complessità": con esso aggiusti sempre le situazioni più esposte, fai capire che ne sai, che sai andare oltre, che non sei un buzzurro che si ferma alle apparenze. Che bella la retorica.

La retorica è l'unico sapere che un politico deve conoscere perfettamente. Tanti anni fa c'erano "struttura" e "sovrastruttura". Ma i tempi cambiano e il lessico con loro.
Anche per noi.

lunedì 21 luglio 2014

Torino 2025 FiatsWagen voluntas: discutiamo (pure) sul futuro

Ci saremo anche noi ad assistere al dibattito organizzato dall'Arci 

giovedì 24 luglio alle 21.30,
Murazzi (lato destro)
"Vista su Torino: la cultura, il sociale e la politica".

con Matteo Negrin, Maurzio Pagliassotti, Luca Rastello
(introduce Ugo Zamburru, presidente Arci Torino e modera Jacopo Ricca).

"Torino è al contempo la città delle Olimpiadi e la città dell'antimafia, post-industriale e pirotecnica, di sinistra e governata dalle Fondazioni: una serata per discutere le molte sfaccettature di Torino attraverso lo sguardo critico (ma non per questo meno affettuoso) di tre suoi “personaggi” di questi ultimi anni"

Recensioni - libri: Luca Rastello, "I buoni"


Ci sono molti libri scritti sui cattivi “tout court” nelle diverse sfumature, dai serial killer ai corrotti professionisti. Qualcuno prova anche un certo compiacimento, o forse, nei casi più estremi un sadico voyeurismo, nel leggerli: nessuna sorpresa, però, perché il marcio sta esattamente dove si vede e dove ci aspettiamo di trovarlo.
“I Buoni" invece, è raggelante o dovrebbe esserlo, per chi crede nella virtù, nella quasi santità dei grandi uomini di pace o per chi pensa che la beneficenza possa sostituire il diritto.
Una nuova luce (o forse è più esatto dire che di luce se ne toglie) sul “bene”, sul nostro “disperato bisogno di conciliazione che nasce dalle nostre vite in cattività” che ci permette di pensarci migliori di ciò che siamo. Rastello smonta l’illusione, mostra con una certa crudeltà della scrittura, asciutta edvessenziale, le crepe dell’organizzazione, la retorica del linguaggio, delle formule  ricorrenti che mirano a incatenare la coscienza, a convincere che si sta lavorando a un nobile fine al quale tutto è sacrificabile. Anzi, non si deve intendere il lavoro come lavoro, poichè esso è dedizione a una causa. Ma non per tutti, evidentemente, solo per i più piccoli anelli della catena, quelli facilmente e periodicamente sostituibili.

venerdì 18 luglio 2014

La libertà è partecipazione: che succede in Cavallerizza?

dalla pagina Facebook di Assemblea-Cavallerizza-1445
INGRESSO-NON-REALE IN CAVALLERIZZA
Entrare in Cavallerizza Reale fa un certo effetto: ti senti immediatamente pervaso da un’aria coinvolgente ed “attiva”, una brezza di impegno sociale e volontà politica, un’energia positiva che da un lato ti spinge ad adoperarti da subito, dall’altro ti porta a chiederti dove sei stato tutto questo tempo in cui qualcuno occupava un patrimonio comune e tu eri sul divano a leggere Kierkegaard (scherzo, non ho mai letto Kierkegaard ma ho bisogno di darmi un tono intellettualmente elevato). Ho deciso così di espiare le mie colpe spostando dieci sedie ed un tavolino (le moderne auto-indulgenze rivoluzionarie sono a buon mercato, sarà un segno della crisi), utili alla preparazione di un evento quanto mai raro in città: l’Assemblea Cittadina convocata per la discussione del futuro di questo tanto splendido quanto fatiscente luogo incantevole, iscritto nell’elenco dei beni Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell´UNESCO, riconoscimento che è sempre bene tenere a mente.

Un'estate... Umida!!!


venerdì 11 luglio 2014

Juventus in ritiro a Torino: cui prodest?


immagina tratta da http://www.provincia.torino.gov.it/speciali/2008/winterpark/im/calciobalilla_g.jpg
Sta per terminare il “mese horribilis” per chi si occupa di politica, società e quant’altro non sia l’interesse onanistico nei confronti del pallone e della sua celebrazione di potere mondiale. E pensavo di essermela cavata bene nella mia totale indifferenza snobistica nei confronti di ciò che tutto muove e nello stesso tempo tutti immobilizza, chiusi in casa davanti al monitor con sfondo verde erba. Poi è arrivata la “splendida notizia” che la Juventus ha deciso di svolgere il ritiro estivo a casa propria, dimorando nel cuore della città presso l’albergo super-lusso Principi di Piemonte, con un’inevitabile quanto comunque positiva ricaduta (quanto ampia non si sa) economica sull’indotto cittadino.

Recensioni - libri: Maurizio Pagliassotti, "Sistema Torino, Sistema Italia"

"
"Sistema Torino, Sistema Italia" mi ha fatto pensare alla fiaba di Andersen "I vestiti nuovi dell'imperatore", nella quale un intero popolo ammira i magnifici (e inesistenti) nuovi abiti del sovrano. Tranne un bambino, che urla "Il Re è nudo". Ecco, Zanna-Pagliassotti, come il bambino, ci mostra il sistema nudo e crudo. Si infila nei salotti e negli uffici del potere e fotografa i personaggi, di primo e secondo piano, che stanno dietro l'illusione di una città e di una società che qualcuno ha trasformato in un guscio luccicante ma desolatamente vuoto. Guscio nel quale si dibattono almeno tre tipi umani: i manovratori, quelli delle idee geniali e dei grandi mezzi, i potenti; gli assimilati, quelli che aspirano a un posticino, costi quel che costi, insieme a quelli che davvero ritengono che il sistema sia il migliore possibile perché scelgono di vederne solo un lato; e infine gli esclusi, i non previsti e non ammessi, come i ragazzi delle periferie, o gli auto esclusi, i consapevoli, quelli che il sistema lo denunciano e lo rigettano. 

sabato 5 luglio 2014

Festa di presentazione di "Sistema Torino Sistema Italia" a Montaldo Torinese


Venerdì 11 luglio  presentazione in festa di "Sistema Torino Sistema Italia", l'ultimo libro di Maurizio Pagliassotti, a Montaldo, nella collina torinese. Dalle 21 presso il Circolo di Montaldo Torinese, via Marentino 3


venerdì 4 luglio 2014

Ancora Murazzi: ne parliamo con Simonetta Chierici

Dopo assessori comunali e privati negli ultimi mesi  coinvolti, a vario titolo, nella vicenda della riapertura dei Murazzi, abbiamo sentito Simonetta Chierici, che sull'utilizzo passato e futuro dell'area da tempo esprime posizioni fortemente critiche, anche in rappresentanza di altri torinesi.

Chierici, lei, per usare un eufemismo, non è amata da una parte della città. Da chi?
Davvero? Non lo sapevo! Mah se lo dice lei forse non sono amata da chi detesta la verità (nel senso che mente comunque e sempre) e che se gliela metti davanti al naso si arrabbia.

giovedì 3 luglio 2014

Alta velocità e indagini lente in Val di Susa

Punto numero uno. Nel paese dove vivo io quelli che abitano in fondo alla discesa sono conosciuti come gli “'ndranghetisti”. Tutto il paese li definisce così.
Nel paese dove vive il mio amico tutti sanno che quella famiglia fa parte della ’ndrangheta. Tutto il paese li conosce così. 
La parte più sorprendente della vicenda “infiltrazioni malavitose nel cantiere del TAV” è la sorpresa generale che questa suscita. E’ un aspetto comico, grottesco. In qualsiasi bar della Val di Susa i vari nomi finiti sotto gli occhi della magistratura erano oggetto di chiare discussioni.  Anni per scoprire l’acqua calda.  Quando bastava fare una misera ricerca su Google per scoprire che nomi stranoti da decenni erano tranquillamente al lavoro nel cantiere.