sabato 26 settembre 2015

Torino - Lione: che succede in quel cantiere?

Da oltre più di vent’anni i lavori legati al megaprogetto Alta Velocità in Italia è stato circondato da una nebulosa di malaffare, devastazione ambientale, corruzione, costi gonfiati, manipolazione dell’informazione e, nel caso della Valsusa, anche di repressione.

Si sono scritti decine di libri sul tema, c’è stata qualche inchiesta della magistratura, poche le condanne. A fare da cane da guardia all'affaire Torino-Lione c’è sempre stato il movimento No Tav che da oltre vent'anni, senza retorica, ha denunciato e documentato gli strani interessi che giravano al cantiere della Maddalena, gli strani affidamenti agli amici degli amici. Lo ha fatto mentre subiva una pesante repressione, mentre i media, la politica e la magistratura costruiva l'immagine del No Tav black bloc e terrorista. Tutto questo mentre in quel cantiere, lassù tra i monti, accadevano cose strane, intervallate da passerelle mediatiche del politico di turno. Tipo Fassina. Fassina chi?

Ieri sui maggiori quotidiani nazionali è uscita la notizia di un’informativa dei Ros che cita i maggiori protagonisti del partito Si Tav: Stefano Esposito, Paolo Foietta, Marco Rettighieri, Luigi Massa, Antonio Ferrentino, Ferdinando Lazzaro. Insomma, un bel gruppetto: il senatore, il geometra, il presidente di sempre, un riciclato politico, l’ex notav, l’imprenditore con precedenti.
Nell’informativa dei Ros Ferdinando Lazzaro, imputato nel processo “San Michele” sulle presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte riuscì a far “intervenire in suo favore personalità politiche e quadri della committente Ltf” sui lavori della Torino – Lione. I fatti risalgono al 2012.

Come si legge sul Fatto Quotidiano,  Esposito “avrebbe contattato il presidente della Cmc di Ravenna in presenza di Lazzaro, che si lamentava della «posizione poco indulgente adottata da Cmc nei loro confronti» per l’ottenimento del movimento terra. La questione emerge in una  intercettazione tra Lazzaro e un altro importante imprenditore della Val di Susa Claudio Martina e quelle con Luigi Massa“.
Il percorso che farà la magistratura alla luce di questo documento dei Carabinieri è tutto da vedere...

Il movimento No Tav ha denunciato questi strani incroci e soprattutto ha individuato chiaramente i personaggi che albergano in quella nebulosa. I Valsusini hanno avuto ragione da sempre e oggi c’è stata l’ulteriore conferma della bontà della sue ragioni: quella linea non s’ha da fare.

Repubblica Torino chiede a Esposito che posizione ha ora sulla Torino Lione: “Sempre la stessa, a favore e a maggior ragione”. Ecco, non avevamo alcun dubbio. 

venerdì 25 settembre 2015


Trans Adriatic Pipeline è il nome di un condotto per il trasporto di gas naturale del Corridoio Sud del Gas, fortemente voluto dall’UE e dal Governo Italiano. 

Dai giacimenti dell’Azerbaijan, il condotto dovrebbe rifornire il mercato energetico europeo passando per i mari e la costa pugliese. 
La lunghezza del condotto sarà di 800 km complessivi, di cui 45 di tratta sotto i mari italiani e 8,2 km di tratta interrata sotto la costa pugliese. Il progetto conta, inoltre, 1 terminale di ricezione del Gasdotto e 56 km di braccio di prolungamento. Saranno 8 i Comuni pugliesi toccati dal braccio.
9.861 abitanti direttamente colpiti, 807.256 indirettamente.
Il condotto permetterà il trasporto di 10 miliardi di metri cubi di gas estendibili fino a 20 miliardi.

Costo dell’Opera: 40.000.000.000 di euro, più pesci, tartarughe Caretta Caretta, banchi di corallo, praterie di posidonia oceanica, grotte carsiche, falesie e ulivi secolari a fondo perduto.

Nel 2010 il progetto TAP riceve il NO della Camera di Commercio di Bari. 
Nel 2012 il Consiglio Comunale di Melendugno esprime, all’unanimità, parere negativo. La Commissione VIA della Regione Puglia e il Ministero dell’Ambiente esprimono uguale parere e bocciano il progetto. 

• Il 10 settembre del 2013 TAP consegna il nuovo progetto al Ministero dell’Ambiente.
• Gennaio 2014: la Commissione VIA della Regione boccia anche il secondo progetto.
• Settembre 2014: bocciatura del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo.
• L’11 settembre il Ministero dell’Ambiente ha approvato con decreto ministeriale la Valutazione d’Impatto Ambientale per il progetto TAP.

Si attende l’autorizzazione da parte della Conferenza del Ministero dello Sviluppo Economico. 
Aspettando l’autorizzazione, aspettando il TAP, aspettando anche EXPORTO 2022. 


assisti allo spettacolo e


NEL CROWDFUNDING DI PRODUZIONI DAL BASSO

mercoledì 23 settembre 2015

Banca Etica patrocina il crowdfunding di EXPORTO su Produzioni dal Basso

Il crowdfunding di EXPORTO su Produzioni dal Basso conta ora anche del sostegno di Banca Popolare Etica, che ha ammesso lo spettacolo nel proprio network di progetti di promozione culturale, sociale e ambientale presenti sulla piattaforma medesima. 
Oltrechè per il supporto materiale alla riuscita della raccolta di donazioni, la quale  ha un importo minimo da raggiungere essenziale ma pur tuttavia non indifferente, il patrocinio conferito da Banca Etica risulta significativo anche in quanto ulteriore conferma dell'interesse che i temi di EXPORTO 2022 trovano presso persone e organizzazioni. 
Sistema Torino non può che essere soddisfatto per queste manifestazioni di interesse, le quali funzionano da stimolo nel portare a termine la produzione dello spettacolo. Questo nonostante la difficoltà nell'operare su temi e situazioni che non sono quelli per i quali si può contare sui tradizionali finanziamenti (pubblici e privati) per le attività culturali. 
Ci auguriamo quindi che questo nuovo supporto promozionale allo svolgimento del crowdfunding sia di aiuto per la sua riuscita, la quale si continua comunque sempre a basare sul sostegno anche economico che, attraverso le donazioni su Produzioni dal Basso, tutti voi ci vorrete, speriamo, accordare.

assisti allo spettacolo e

NEL CROWDFUNDING DI PRODUZIONI DAL BASSO

martedì 22 settembre 2015

1* ottobre: EXPORTO 2022 ospite dell'Unione Culturale di Torino

Giovedì 1 ottobre l'Unione Culturale Franco Antonicelli di Torino ospita un incontro che ha come protagonista EXPORTO  e le sue tematiche. 

"La serata, rinnovando lo stretto legame che sin dagli esordi unisce l’Unione Culturale con il teatro di ricerca e di impegno civile, sarà il pretesto per una riflessione pubblica sugli esiti della politica neoliberista sul territorio, sui beni comuni, sulla comunicazione, proponendosi sia come presentazione dello spettacolo EXPORTO 2022, che avrà la sua prima nazionale a Torino dal 14 al 17 ottobre presso la Sala Gabriella Poli del Centro Studi Sereno Regis, sia come anticipazione dei temi che caratterizzeranno la stagione di dibattiti 2015-2016 del gruppo di studio “Città e Territorio” dell’Unione Culturale.

Ne discutono: Domenico Finiguerra, Tomaso Montanari, Maurizio Pagliassotti
Introduce e modera: Guido Montanari, coordinatore Gruppo “Città e Territorio” dell’UC
In anteprima si vedranno alcuni estratti, interpretati da Massimo Giovara, dello spettacolo teatrale EXPORTO 2022 ideato e prodotto da Sistema Torino, con il patrocinio di “Città e Territorio”, gruppo di studio dell’Unione Culturale Franco Antonicelli.




assisti allo spettacolo e

NEL CROWDFUNDING DI PRODUZIONI DAL BASSO

PERCHE' FINANZIARE EXPORTO: quattro grandi opere, altrettanti motivi


MOSE. Il gigantesco affare delle dighe mobili sottratto alle normali procedure d'appalto grazie alle deroghe previste dalla legge "salva Venezia" del 1984. La denuncia messa nera su bianco - senza troppa enfasi, a dire il vero - nel 2007 dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici nella relazione al Parlamento. I costi sono passati dai 4,191 miliardi di euro del 2001 ai 5,496 del 2011. L'opera deve essere ancora ultimata e le previsioni finali prevedono una quadruplicazione della cifra originariamente prevista.

Passante di Mestre.
 
32 chilometri che collegano Dolo e Quarto d’Altino. Nel 2003 costava 750 milioni di euro, lievitati a 1,34 miliardi quando si è arrivati all’apertura.

Salerno-Reggio Calabria.  I lavori cominciarono nel 1964, la data d’inaugurazione dovrebbe essere il 2018: 54 anni dopo. E l’Europa paga da tempo immemore: la Bei 530 miliardi di lire nel 1998, Bruxelles con fondi strutturali da 400 milioni di euro. Ma ancora l’autostrada mangia-fondi non è sazia. Servono altri 2,9 miliardi di euro e 1,1 sarà di provenienza Bei con il Piano Juncker. Finiranno nelle tasche di qualche azienda in odor di mafia?

Brebemi. I flussi di traffico realizzati sino ad ora (20.000 veicoli al giorno) sono esattamente la metà di quanto stimato ex ante (40.000 veicoli). Volendo anche mettere da parte la malafede degli analisti, rimane la questione di una previsione profondamente errata. È, questa, una costante per investimenti che vanno a localizzarsi in contesti privi di modelli di trasporto affidabili. La selezione di progetti “con la pancia” e con volumi di traffico che sono la semplice proiezione di trend inverosimili comporta un eccesso di investimenti, a danno dei conti pubblici.

Sostenete il nostro lavoro d'inchiesta, fate una donazione per EXPORTO 2022
assisti allo spettacolo e
NEL CROWDFUNDING DI PRODUZIONI DAL BASSO

3. EXPORTOUR - VIAGGIO NELLE TERRE DI EXPORTO

Giorno quarto
Da non mi ricordo manco più a dove il Mincio si butta nel fiume Po.

Il sindaco di un microscopico borgo che si affaccia sul l'argine maestro mi accoglie nel suo ufficio disadorno. Ho indossato i pantaloni eleganti e la maglietta. L'esterno del suo suo comune è un disastro, coperto da guano di piccione stratificato. Piazza deserta, un bar si affaccia con le sue sedie rosse di plastica. Si discute di Po. Lui lungo l'argine vorrebbe fare un bel parcheggio con scambio bici auto. ma come un parcheggio, sindaco? Mi dice che servirebbe per il turismo. Ma se ci mettiamo il cemento poi i turisti nn vengono perché sembra di essere in una qualsiasi periferia, insisto. No perché i turisti vengono di più con il parcheggio. Ma cosa vengono a fare scusi, se il posto è rovinato?? Verranno Alla beuty farm con centro servizi commerciale. Ma scusi cosa c'entra la beuty farm, il parcheggio e il centro servizi con po? E qui arriviamo alla ciccia, al cuore delle ragioni per cui l'Italia è demolita. Mi dice così: i comuni sono senza soldi, non possiamo sopravvivere con le bici; io guido pure lo scuolabus ma se andiamo avanti così non ci saranno più soldi pr il gasolio. Quindi l'unica è vendere il territorio, fare parcheggi e centri commerciali, domando. Io non so cosa fare, mi spiace, risponde allargando le braccia. Ma scusi sindaco questo è il territorio più ricco d'Italia, in tutti i paesi che ho attraversato ho incontrato più banche che bar. Non so cosa dirle, noi stiamo per fallire e chiudere. Esco, proseguo, evito le cacche di piccione, torno alla bici e muovo verso ovest.


Giorno quinto. Da Mantova a Ferrara.

Oggi gran varietà televisivo. 

Attraversare la pianura padana in bicicletta per raccontare cosa essa oggi è scatena curiosità ed entusiasmi. Sono sempre più lontano dalla prospettiva malinconica del maestro Paolo Rumiz è del suo Morimondo. di solito arriva il sindaco o qualche assessore di qualche paesotto per raccontarmi mille cose e a offrirmi l'ennesimo bicchiere di rosso in riva a Po. oggi a Cremona è giunta la TV locale! Incuriosita dallo spettacolo teatrale EXPORTO 2022 e dalla mia sgambata mi hanno voluto intervistare. Dopo aver spiegato perché vogliamo allegare la pianura padana con il mare - a proposito state facendo le donazioni/biglietto?


Occhio che non ci sono molti posti - mi hanno domandato cosa mi è piaciuto maggiormente in questi primi 350 km. Subito ho pensato all'anguilla, una vera scoperta! Ma che spettacolo ragazzi, bella fritta, me la mangio pure stasera mi sa! Ma poi ho pensato che dovevo pur sempre fare la persona seria e così mi sono venute in mente le decine di uomini e donne che mi hanno raccontato il fiume. Un'unica, immensa, voglia di raccontare Po: storie di personaggi che potrebbero tranquillamente vivere nei libri di Calvino, avventure di ogni tipo, pesci mostruosi, maschere, ciucche epiche, inondazioni, nutrie, fossili di dinosauro, feste, gente passata con la zattera, ragazzi malati che possono vivere solo nel fiume e quant'altro.
Ma soprattutto ho raccontato i moltissimi giovani di Po che tentano di creare un'economia sostenibile e di qualità, lontani mille miglia dalla logica predatoria che, probabilmente, è quella incontrata da Rumiz.
Maurizio Pagliassotti

assisti allo spettacolo e
NEL CROWDFUNDING DI PRODUZIONI DAL BASSO



OPERETTE AMBIENTALI - IL PONTE SULLO STRETTO

3.300 metri di ponte che collegano la punta dell’Italia Meridionale alla Sicilia. Il più grande ponte sospeso del mondo. Una vecchia storia che risale ai tempi dei Romani, che dagli anni 60 si sta cercando di far diventare realtà e che ora sta tornando in auge dopo la messa in liquidazione, nel 2013, della Stretto di Messina SpA.
2 coste, 2 pilastri, 399 mt d’altezza, 2 coppie di cavi d’acciaio. 2 passaggi pedonali, 6 carreggiate, 6.000 veicoli all’ora e 2 binari ferroviari per lasciar scorrere 200 treni al giorno.

Costo dell’opera: 8.500.000.000 di euro. Finanziamento in project financing, da ripagare con le entrate provenienti dai pedaggi.
500.000.000 di € già spesi.  Progetto bloccato.
700.000.000 richiesti in risarcimento dal Consorzio Eurolink allo Stato italiano per l’annullamento del progetto.  Robetta rispetto a EXPORTO 2022. 


assisti allo spettacolo e
NEL CROWDFUNDING DI PRODUZIONI DAL BASSO

sabato 19 settembre 2015

2, EXPORTOUR - VIAGGIO NELLE TERRE DI EXPORTO

Giorno secondo. Da Barricata a Papozze. Km 65



Per prima cosa devo dire che vorrei che mi raggiungeste tutti. Anche chi non mi conosce. 

Sto attraversando posti incantati tra stormi di fenicotteri, ponti di barche senza tempo, panorami mozzafiato e cosa altro. Dovevate esserci oggi quando, oggi pomeriggio, imboscato per un piccolo bisogni no, ho sentito urlare da un'isola piantata in mezzo al Po un uomo evidentemente straniero, evidentemente alticcio. “Come Come Friend”. 
Ma tra me e lui c'è il fiume. Così lui prende una barca, una zattera, e viene verso di me. Giunto sulla riva si fanno le presentazioni e poi decide che devo andare in quello che chiama The Village. Salgo sulla zattera con la bici e l'energia enorme, pronto a tutto. The Village è un vero accampamento di tende dove soggiornano venti persone più o meno dedite all'ombreto". 

In da Village stasera si festeggia e vogliono condividere con me, primo essere umano che si affaccia dopo giorni, un grande evento. Il tizio, John, alza il braccio e dalla sua mano pende un pennuto a testa in giù. Un fagiano, fresco fresco. Ne ho incontrati decine pedalando, bestiole di allevamento che vengono liberate per far contenti i cacciatori tra pochi giorni. Bestiole a cui potranno arrivare ad un cm dalle penne, tanto sono selvatiche. E poi spararsi. 
Dalla quantità di fagiani presenti in da Village stasera sarà un vero banchetto. Bevo la birra, mi fanno la foto manco fossi un animale esotico e poi proseguo. 

Giungo in un baretto fermo nel tempo, assetato dove chiedo una Coca Cola. Il bar man, un uomo veneto che continua ad evocare divinità canine, mi porta una lattina rossa. Faccio notare che è succo di lampone di marca a me ignota. E qui ecco la lezione, la prassi Gramsci, mi fa: ma “Ghe se a stesa cosa, (censura) Can!” E poi mi racconta del grande freddo del 29, così, a caso. 

Giungo finalmente a Papozze, stremato, e mi avvicino al campeggio. Chiuso da quattro anni. Chiedo a una signora che passa se mi fa dormire nel fienile, senza successo. Approdo a "La zanzara" dove trovo sistemazione. I due proprietari, straordinari, mi raccontano che la Regione Veneto è contraria alla VenTo, la pista ciclabile lungo il Po, per non precisate ragioni economiche. 
Oggi ho attraversato enormi viadotti in piena laguna in totale solitudine, o in scia a un trattore. 
Dai, allora, Venite? È veramente straordinario il Po!

Maurizio Pagliassotti

assisti allo spettacolo e

Operette Ambientali - 16 conflitti ambientali e storie di resistenza da Sud a Nord


In Italia sono oltre 100 i conflitti ambientali documentati grazie all'accurato e partecipato lavoro di comitati territoriali, ricercatori, giornalisti e dipartimenti universitari. 
L’Atlante Italiano dei Conflitti Ambientali li raccoglie e categorizza secondo 10 criteri. 

Tra i conflitti documentati, 16 sono dovuti ad opere infrastrutturali e cementificazione. Ogni territorio interessato racconta la storia di una violenza subita ma anche l’impegno e la forza che i movimenti per la giustizia ambientale stanno portando avanti. 

Da Sud a Nord 16 disastri e 16 storie di resistenza. 

Il Ponte Sullo Stretto, Il Progetto TAP, Il Gasdotto Rete Adriatica, La Strada a Scorrimento Veloce Calore-Salerno, Il Tratto Autostradale Roma-Latina, L’elettrodotto Villanova-Gissi, Il Progetto di Lottizzazione Nathan, Il Centro Commerciale Megalò, La Gestione del Post Terremoto in Abbruzzo, Il Nodo Ferroviario Alta Velocità di Firenze, il MOSE, il Progetto Grandi Navi, il Passante di Mestre, l’autostrada Orte-Mestre, EXPO 2015, La TAV. 


Nessuna di queste operette ambientali è minimamente paragonabile a ciò che sarà Exporto 2022: la Grande Opera a impatto ambientale nullo. 
16 storielle, a confronto dell’Opera definitiva, ma che vale la pena raccontare aspettando EXPORTO 2022.

14, 15, 16, 17 ottobre 2015, ore 21,00 - Sala Gabriella Poli, Centro Studi Sereno Regis, Torino

assisti allo spettacolo e

giovedì 17 settembre 2015

1. E' iniziato l'EXPORTOUR, viaggio in bicicletta nelle terre di EXPORTO 2022

mercoledì 16 settembre - 1^ puntata 
(di Maurizio Pagliassotti)

Il viaggio nelle terre di Exporto inizia oggi da Mestre.
Percorrerò circa 800 km in bicicletta lungo l’asta del Po. 800 km che verranno poi raccontati in una serie dei reportage cartacei e su un breve ebook.
Mi preme ringraziare tutta l’organizzazione di Sistema Torino, Fabio DS Saracino per i consigli tecnici, Giancarlo Parolin e famiglia per la bici su cui sto pedalando.
Al momento mi trovo lungo una retta che procede verso l’infinito: la statale che collega Marghera a Chioggia. Retta funestata da una pendenza dell’1% che mi fa sembrare questo tratto di strada il Mortirolo, per il peso della bici che sfiora i 30 kg, causa bagagli.
Probabilmente il posto più pericoloso della terra per un ciclista. 
Qui, a ogni rotonda, anche i più indefessi atei mangiapreti riscoprono il valore della fede, dei santi, delle icone, di tutto ciò che può dare una spinta verso l’uscita dalle immani rotatorie.

Saluti dall’evocativo Malcontenta, procedo verso Chioggia e la Lanterna Vecchia di Gorino, estremo lembo del delta del Po.

lunedì 14 settembre 2015

EXPORTOUR: in bicicletta nelle terre di EXPORTO 2022, un viaggio da Venezia a Torino


Sistema Torino è lieto di presentare "EXPORTOUR, viaggio nelle terre di EXPORTO 2022" un viaggio di circa 800 km lungo l'asta del Po. In bici.
Attraverseremo la terra dell'iper velocità e dell'iper produttività a ritmo blando, pedalando e osservando.
Il fiume della Pianura Padana, oggetto di infinite manomissioni è per questo ormai pienamente appartenente al reame delle Grandi Opere.
Eppure, ne siamo convinti, il canale di scolo dell'Italia industriale mantiene intatta la sua bellezza, perché volutamente separata dalla civiltà del cemento in cui viviamo.
Il Po nasce dal Monviso, piramide di granito che torreggia su Torino, e si dipana verso est.
Noi faremo il percorso inverso, da Venezia a Torino, in circa dodici tappe.
E lo racconteremo in un libro di prossima pubblicazione.
Storie, leggende, ricette, percorsi sterrati, argini e briglie, bellezza e bruttezza, centrali nucleari dismesse, foreste e risaie, ponti, centri storici e campanili, autostrade, lucci, anguille e pesci siluro, gufi e rondini, barcaioli, liquami e acqua cristallina, isole e chissà cosa altro.
Questo sarà il libro.
Un testo a metà tra la guida turistica, il romanzo, e l'approfondimento.
Una prima versione sarà disponibile in digitale per i sostenitori di EXPORTO 2022, lo spettacolo teatrale di Sistema Torino.
In seguito una versione più articolata si potrà acquistare il libreria.
Maurizio Pagliassotti partirà da Venezia mercoledì 16 settembre.
Seguiteci, e magari l'ultimo tratto lo faremo insieme.