mercoledì 12 novembre 2014

Dalla terra del Tav lettera alla terra delle alluvioni e del fango


(Se avete un amico o una amica liguri, condividete  per cortesia. Grazie.)


Caro/a abitante della Liguria, 

ti scriviamo da Torino. Dalle tue parti tutte le volte che piove succedono dei disastri, questo ci dispiace e ti esprimiamo massima solidarietà.

Magari sarebbe giusto che noi tutti prendessimo un treno e venissimo a darti una mano, a togliere fango. Però preferiamo rimanere qua, perché pensiamo che il problema debba essere risolto definitivamente eliminando le ragioni che portano a queste ormai consuete catastrofi.
Da noi stanno facendo un buco nella montagna, si chiama Tav. In quel buco finiscono i soldi che dovrebbero essere utilizzati sul tuo territorio per uno straccio di messa in sicurezza.
E' un buco assurdo, che non giungerà mai da nessuna parte. Eppure si ostinano a scavare.
Solo una settimana fa il Sole 24 ore ha scritto che i costi sono triplicati. E pochi giorni prima la stessa Commissione Europea ha evidenziato che il famoso finanziamento del 40% è una chimera. La Corte dei Conti francese passa di bocciatura in bocciatura, esprimendosi così: "Troppo ottimismo e analisi poco indipendenti".
La nostra Corte dei Conti, che dovrebbe essere molto più interessata di quella francese perché buona parte del bucone lo paghiamo noi italiani. rimane silente. Oggi, mentre tu spali fango, il ministro Lupi ha detto che non fa nulla, che non importa e si va avanti.
Costerebbe, qualora disgraziatamente si facesse, questo famoso tunnel di base, 12 (dodici miliardi euro). In pochi anni il suo costo, a cantieri non ancora aperti, è triplicato.
Pensa se mai dovesse giungere il momento della tragicamente famose "varianti in corso d'opera". Non osiamo pensare a nulla di più economicamente, e ambientalmente, catastrofico.
Quel buco nella montagna non ha alcun valore trasportistico, ma serve a finanziare la filiera istituzione erogante-appalto-partito-risorse per entrare nelle istituzioni/partecipate.
I flussi merce non ci sono e sia prima che dopo il bucone la ferrovia torna quella storica. E' il principio dell'imbuto che un semplice idraulico potrebbe ben spiegare ai vari Virano, Lupi, Chiamparino etc etc: la portata massima è sempre quella della sezione più stretta. Ma qui fanno finta di non capirlo.
Noi speriamo che smetta di piovere, ma sopratutto speriamo che tu prenda coscienza, se non ce l'hai già, che tutte le volte che sentirai in TV espressioni tipo "La TAV è strategica", oppure "Ce lo chiede l'Europa" ti stanno derubando di un pezzo di vita.
Ti esprimiamo massima solidarietà.
Sistema Torino.

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