martedì 18 novembre 2014

IL GOMBLODDO DEL FREJUS!


Tra le molte storielle che in questi anni hanno agghindato la vicenda del TAV in Val Susa una merita particolare attenzione, perché proprio oggi arriva a compimento. Stiamo parlando della seconda canna del tunnel del Frejus, esempio lampante che non c’è alcuna volontà di spostare le merci dalla ruota al ferro, perché semplicemente è un goloso incentivo a investire ancor più sui camion.
E’ una considerazione elementare, capiamo. Ma alcuni anni fa emerse una singolare visione di questa basica realtà, che ha avuto grande risalto anche in ambienti inconsueti. Secondo questa teoria vi sarebbe un lobby di cattivi, interessata al Frejus e all’autostrada, combattuta a spada tratta da un lobby di buoni che vorrebbe il tunnel di base.
Dei cattivi farebbero parte: Quagliotti, Fassino, Cuntrò, Bonsignore, Plano, Gavio e altri minori. Sandro Plano, attuale sindaco di Susa, sarebbe il più cattivo e venduto di tutti, perché superamicone e collega di tutti i sopracitati anche se fa il NoTAV.

Tra le due squadre in questi anni vi sarebbe stato in alacre scontro e la prima avrebbe vinto, implicitamente con l’aiuto del movimento NoTAV.
Ecco invece la Squadra dei buoni: Esposito, Ferrentino, Virano, Chiamparino e altri minori.
Costoro vorrebbero il bucone per il trenone per ragioni ambientali e per togliere potere alla prima lobby, vista come nemica inflessibile contro cui combattere. Un supergomblosddisssimo, insomma.
La vicenda, per alcuni aspetti comica, perché i secondi per buona parte sono intercambiabili con i primi, ha avuto una vasta eco ed è stata l’ultima genialata volta a spostare l’attenzione su un unico fatto: sia il bucone per il trenone, sia il bucone per il camioncione sono totalmente inutili in senso trasportistico e quindi economico. E’ sempre stato lapalissiano agli occhi di tutti che non è fare questo o quello ciò che interessa, bensì il fare e basta. Per le solite ragioni, cioè il flusso di denaro pubblico da stornare sul sistema tramite la filiera politica-appalto-politica.
Nell'epoca dei big data il nostro territorio vede combattersi lobby che hanno come unico obbiettivo scavare dentro le montagne, c'è chi vuOle scavare un po' più in qua e chi vuole scavare un po' più in là. L'importante è tornare tutti indietro verso l'ottocento, ai tempi del sempre citato Cavour.

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