martedì 7 marzo 2017

Dissenso, oneri e onori: Piccole considerazioni sui fatti di questi giorni...

Quello che ci stupisce di più di questa vicenda "oneri di urbanizzazione" non è la scelta, secondo noi profondamente sbagliata, di aderire ad una logica che premia il consumo di suolo, la cementificazione e l'urbanizzazione per far cassa, non è nemmeno tanto il fatto che in campagna elettorale si sia detto il contrario, non siamo sciocchi, lo sappiamo bene che in periodo di elezioni si dicono cose che poi non si faranno, lo fanno e lo hanno sempre fatto tutti ( e quando lo fanno anche gli altri allora, secondo qualcuno, si è "legittimati" a perpetuare l'andazzo generale). Quello che ci stupisce davvero è che la maggioranza 5 stelle sia compatta in tutto questo; Ci stupisce che nessun consigliere o assessore si sia ancora distaccato (a parole, pensieri o fatti), da questa via intrapresa da Appendino.
Se da un lato, questa compattezza può risultare apprezzabile, segno di unità di intenti e di visioni, dall'altra ci lascia perplessi, poichè, come ben sapete, crediamo che il dissenso costruttivo sia una pratica virtuosa nelle democrazie e nei gruppi politici (e non solo). 
Un altro tema caldo è relativo al concetto di "partecipazione", che a quanto vediamo ci risulta essere confuso con "informazione". La vicenda del confronto con Assemblea 21 è esemplificativa in tal senso: la partecipazione si esprime in maniera attiva, con lo scambio di pareri, il confronto, la critica, la mediazione. L'informazione è una pratica passiva per chi la riceve, e queste due cose non sono per nulla simili. L'autonarrazione è una pratica che funziona, questo è indubbio; oggi forse l'unica in grado di dare effetti positivi, in questa giungla moderna fatta di bufale e notizie costruite ad arte, sui consensi e sul mantenimento degli stessi, ma non basta dichiararsi al fianco dei cittadini per esserlo davvero, come non basta dichiarasi in discontinuità con un sistema per esserlo davvero.
Quello che vediamo (e che auspichiamo possa cambiare) è un monolite macchinoso che alimentando la retorica del "è colpa della giunta precedente" se ne assume le responsabilità, gli oneri e gli onori. Fermando, in sostanza, il processo di rinnovamento chiesto dai cittadini il giugno scorso. Quello che rimane, e rimarrà alle generazioni, è comunque sempre la famosa eredità olimpica, qui davanti a noi..... CEMENTO: Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?

1 commento:

  1. Compatti sul cemento, è cosa dura. Il cemento, un nemico della vita sul pianeta come il gasolio nell'aria e il glifosato nei campi. Il cemento è la linea Maginot del declino economico torinese, ma lo si chiama mattone e diventa simpatico, poi fa PIL mentre il rischio si sposta sul pubblico. Il debito alla fine si chiama mutuo e viene espunto, se non dai conti, dalla consapevolezza, dalla vigilanza degli stakeholders veri, i cittadini - magari anche quelli che siedono in Consiglio. E cambiare occhiali, in modo compatto?

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