martedì 28 luglio 2015

Via Asti uguale Cavallerizza. O no?

Sarebbe carino che le seguenti righe non fossero oggetto di alate critiche tipo "affermazioni a un passo dalla Procura".

L'occupazione di via Asti pareva aver preso una via molto positiva. Assegnazione diretta a Terra del Fuoco da parte della proprietà, la Cassa Depositi e Prestiti, con avallo politico del Comune.
Un progetto di assistenza per gli sfrattati la base su cui costruire il futuro.
Bene.
Stonava un po' che l'occupante fosse già assegnatario di vari fondi per progetti sul territorio, e che l'ex presidente Michele Curto sia oggi un valente esponente della maggioranza.
Un conflitto di interessi.
Attenzione, state calmi non chiamate gli avvocati, lucidità.
Ma il buono che vedevamo noi superava tutti questi dubbi.
A Torino, finalmente, veniva sancito un principio secondo cui se uno spazio abbandonato e degradato, già di pubblica utilità, viene occupato da un soggetto che lo riqualifica, questo finisce fuori dalle logiche di mercato.
Un principio per cui l'occupante, nel caso dimostri competenza e preparazione, ha un diritto di prelazione sul bene.
Un principio che, se verrà confermato con l'assegnazione diretta della caserma di via Asti a Terra del Fuoco, sarà prodromico per altre situazioni cittadine, in primis per quanto riguarda la Cavallerizza.
La Cavallerizza quindi verrà assegnata ai coloro che la stanno occupando.
Dubbi, in merito, non possono esserci perché le due vicende sono molto simili.
In caso contrario ci troveremmo dentro una pure logica da "Sistema Torino che non esiste".
Una doppiezza, una disparità di trattamento, inaccettabile.
A pochi mesi dalle elezioni comunali e con un trattativa politica tutta da costruire tra Sel e Fassino.
Oggi il PD, ma non Fassino, rompe questo favoloso incantesimo e dice che non ci sarà alcuna assegnazione diretta a Terra del Fuoco.
Ci sarà un bando, vedremo come sarà il bando.
Peccato, ci piaceva pensare che spazi urbani abbandonati trovino a Torino valorizzazione pubblica alla faccia del mercato.
In via Asti come alla Cavallerizza.
O no?

4 commenti:

  1. Casomai il bando sarà come quello per il Parco (?) Michelotti?

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  2. Qualcuno si fotte qualcosa che il comune continua a rifiutarsi di farsi carico delle sue proprietà e invece persegue imperterrito nella distruzione del patrimonio cittadino (vedi piazza carlina, piazza gran madre nel prossimo futuro, la centrale sul po, lo stato di tolale abbandono della Barriera, ecc.). Neanche lo stato islamico è così nefasto...

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  3. Avanti ognuno col proprio business. E non dimentichiamoci di catturare la fragranza della nostra circoscrizione.

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