mercoledì 25 marzo 2015

EXPORTO 2022, la Orte-Mestre e il Tav: noi le vogliamo tutte!

In un curioso e godibile articolo pubblicato su La Stampa di domenica 22 marzo, Giuseppe Salvaggiulo tratteggia con toni indignati le vicissitudini della Grande Opera "Autostrada Orte-Mestre."
Ohibò.
E' una lettura interessantissima perché il convitato di pietra di quello scritto è proprio il Totem per eccellenza, il Tav Torino-Lione.
Mai nominato, impronunciabile, manco fosse un Dio iracondo e iconoclasta, egli alberga lì, tra le righe.
Salvaggiulo stronca senza appello la Orte-Mestre perché: i flussi di traffico sarebbero taroccati e comunque insufficienti, il project financing truffaldino e all'italiana, devastante ambientalmente, ed infine insostenibile da un punto di vista economico.
Forse Salvaggiulo ignora che sono le stesse ragioni, incontrovertibili, che vengono portate avanti dal Movimento NoTav.
Salvuggiolo, racconta che la Orte-Mestre apparve con un regale tratto di penna su un cartellone durante una celebre trasmissione del 2001. Era Silvio Berlusconi ospite nello studio di Bruno Vespa, scene epiche.
E, per chi ha memoria, le linee tracciate su quel foglio bianco erano tante, tantissime, compresa la nostra amatissima line AV Torino-Lione.
Racconta poi come il project financing della Orte-Mestre sia farlocco, in quanto il rischio di impresa dei "finanziatori privati" è coperto dallo Stato.
Ecco il meccanismo del project financing merita qualche parola.
Mentre noi poveri sudditi sposiamo con entusiasmo la retorica del sacrificio per salvare la patria, e ci priviamo di pezzi di civiltà, di patrimonio artistico e culturale, di diritti e di valori, cosa succede? La rete Tav completa viene inondata di 150 miliardi extra bilancio pubblico chiesti alle banche di sistema (che ormai non sono manco più italiane bensì, in buona parte, di hedge fund), ma garantite con solide fidejussioni della Cassa Depositi e Prestiti.
L'ex ministro Lupi è un signore che ha detto: “Per le grandi opere non serve che ci sia traffico, si fanno e poi il traffico arriverà”.
Uno studente di economia del primo anno sa quanto questa sia un panzana colossale, e lo sa pure Lupi.
E' chiaro come stanno spolpando l'Italia? Opere inutili per privatizzare la ricchezza dello Stato, dalla Repubblica ai privati: coop, banche, mega studi di consulenza.
La famosa lotta di classe dei pochi contro la moltitudine di cui parla Luciano Gallino: lotta di classe, per altro, stravinta.
Ma nei giorni scorsi hanno nuovamente aumentato l'età pensionabile perché sono necessari sacrifici.
E' giusto.
Italiani, popolo, il senso di colpa per la vostra vita lussuosamente scellerata piombi su voi come l'ira divina!
In un imperdibile editoriale a firma Elsa Fornero sul "Nostro Tempo" possiamo leggere un lapidario commento a questa nuova "riforma" delle pensioni: "era inevitabile".
Sono riflessioni alate che fanno piacere, no?
Quando lungo la Torino-Piacenza vedi la cattedrale nel deserto di Calatrava, e poi qualche sparuto Freccia Rossa e Italo correre su un ferrovia semi deserta, è difficile non pensare a tutto questo.
E' molto difficile non pensare, a fronte degli enormi sacrifici chiesti agli italiani, anche al ridicolo decremento del deficit pubblico italiano e all'inarrestabile aumento del debito, quando leggi magnifici progetti di stazioni internazionali da 50 miliardi a Susa: bellissimo paese, un pelo sottodimensionato un investimento simile.
Nel nostro prossimo spettacolo teatrale "Exporto 2022" racconteremo tutto questo; ma nel futuro ballardiano che ci aspetta.
Una grande infrastruttura folle e definitiva, una campagna propagandistica dittatoriale, la vendita di tutto il patrimonio artistico.
Lo faremo in forma feroce e spassosa.
Vi aspettiamo.

sostieni EXPORTO 2022, il nuovo spettacolo di Sistema Torino: per informazioni http://sistematorino.blogspot.it/p/exporto.html

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