domenica 14 dicembre 2014

15 miliardi di euro. Che fine ha fatto il malloppo torinese? /1

"Puntare sulla cultura, già prima delle Olimpiadi, in una città industriale, è stata una scelta ambiziosa e coraggiosa. Torino vi è riuscita meglio di altre città italiane e questo deve essere considerato un successo." (Elsa Fornero)

Quello dell'ex ministro del governo Monti è un pensiero diffuso in città. Ma allora vediamo qualche dato.
Punto di partenza sono i noti, solamente per chi legge questo blog, quindici miliardi (15.000.000.000) di euro spesi a Torino per "la trasformazione" tra il 1998 e il 2006. Parte provenienti dallo Stato a fondo perduto e parte erogati dagli istituti di credito. Nessuna altra città italiana ha ricevuto così tanto denaro pubblico e privato, è un intervento massiccio, tra i maggiori dal dopoguerra. Sono 15.000 euro a cittadino.
Tra il 1993 e il 2007 Torino è cresciuta del 1% in termini di Pil pro capite, mentre l'occupazione si è incrementata di un misero 0.8%. Torino si è piazzata al 137esimo posto in termini di variazione positiva della propria condizione economica.
Nello stesso periodo ecco le altre città italiane, che NON hanno ricevuto 15 miliardi di euro:
Roma: Pil pro capite  +1,2% / occupazione +1,2% (116esima posizione)
Milano: Pil pro capite +1,2% /  occupazione + 1,1% (120esima posizione)
Napoli: Pil pro capite + 1% /  occupazione + 0,6% (14 esima posizione)

Ogni commento è superfluo.
Ma come si sa il capitalismo, nel quale ci siamo buttati con entusiasmo dal 1991, ha iniziato a fare il suo lavoro solo nel 2008, quando una normale fuga di capitali, unita all'esplosione di varie bolle speculative, ha messo in ginocchio l'economia italiana ed europea. Come ha reagito Torino? E le altre città?
Torino:  Pil pro capite - 6,4% / occupazione - 1,8%
Napoli:  Pil pro capite - 5,5% / occupazione - 1,8%
Milano: Pil pro capite  -  7 % / occupazione  - 2,0%
Roma: Pil pro Capite - 4,5% / occupazione  -1,1%

La domanda retorica che poniamo è: dove sono finiti quei soldi se questi sono i risultati?

Ancora qualche dato sulla "Cultura", che doveva essere il nuovo motore della città.
Torino è la seconda città in termini di spesa pro capite in cultura, 114,70 euro annui. Viene battuta solo da Firenze con 123,70 e stacca Milano ferma a 90 mentre Roma rimane a quota 71,80 euro.
Il settore a Torino e in Provincia crea la miseria di 6.6% di occupazione, 70,4 mila occupati. Torino si piazza al 16esimo posto tra le province italiane dopo: Arezzo, Pesaro Urbino, Vicenza, Pordenone, Treviso, Macerata, Pisa, Milano, Firenze, Como, Monza, Verona, Roma, Padova, Avellino.

(fine 1 parte)

3 commenti:

  1. So che sono un rompiscatole, ma:
    1) le fonti? Immagino sia il rapporto 2013 della Fondazione San Paolo, ma citarlo non sarebbe male
    2) Nei dati vengono contate solo le aziende private o anche il settore no-profit/fondazioni e quello pubblico?
    3) MIlano non avrà ricevuto 15 miliardi come Torino, ma l'Expo dove lo mettiamo? Stessa cosa per Roma (Mondiali di nuoto, Giubileo, salvataggi in extremis vedi Roma Capitale)
    4) capisco che comparare PIL e occupazione tra diverse cittàsia facile, ma invece guardare il peso del settore cultura prima e dopo gli investimenti? Mica per altro, ma credo solo forse Milano abbia subito un processo di deindustralizzazione comparabile con Torino. Sicuramente non Roma, Napoli dipende da cosa viene incluso nella provincia partenopea.
    5) E il moltiplicatore che fine ha fatto? Nel senso, vogliamo dunque ignorare i risvolti occupazionali in termini di ristorazione, albergamento, trasporto e via dicendo delle orde di scolaresche e non in visita nella provincia? Tecnicamente anche questo é prodotto della sistema culturale, e aggiunge un 12 miliardi (poco meno) al conto

    E per finire, ma l'autore, se la ricorda la Torino dei primi anni '90? Perchè magari ricordarsi di piazza Castello, San Carlo e Vittorio ridotte a rotonde/parcheggi, i Musei ancora organizzati in stile ottocenesco, etc farebbe bene. O forse ricordare come in 20 anni si sia passati da 670,000 visitatori a oltre 3.8 milioni (+450%) o che l'offerta museale sia passata da 19 a 49 musei.

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. ma figuriamoci, siamo qua per discutere.
      1) Le fonti sono il Global metro Monitor 2013 per le prime due tranches di dati e il Centro Einaudi per la terza.
      2) I dato sono complessivi.
      3) Da quanto ne sappiamo noi Torino detiene il record nella quota pro capite. Se incrocia lei qualcosa ce li faccia pervenire. Che sia un modus operandi ovunque ne siamo consapevoli, comunque e non fatichiamo a pensare che Roma, negli ultimi anni, abbia scalzato la nostra città.
      4-5) Certamente. Ma non possiamo non avere un visione d'insieme. Se estrapoliamo i dati solo relativi al settore cultura, o turismo, ovviamente troveremo segni più a tripla cifra. Ma, come sottolineano i ricercatori che curano l'annuale Rapporto su Torino, non dobbiamo dimenticare che partivamo da zero. Quello che doveva essere un cambiemento radicale dell'economia cittadina, nonché della sua stessa cultura profonda,si è realizzato solo in minima parte. Indubbiamente il centro è diventato molto bello. Ma svariati altri indicatori ci raccontano che le periferie (alcuni dati in altri pezzi prodotti) hanno subito un tracollo nonostante i lavori compiuti, vedi alla voce Urban. La città non è il quadrilatero romano, no? Il Pil e il reddito possono non essere indicatori attendibili e condivisibili, aggiungiamo: ma sono quelli riconosciuti dalla comunità scientifica come riassuntivi di un quadro.

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