lunedì 6 giugno 2016

IL FEUDO 2.0 TORINO NON ESISTE….PIU’

INTRODUZIONE
Domenica sera, cenetta con la mia dolcissima metà, sono quasi le undici e la tensione sale: caffessiga ed i miei occhi diventano un punto interrogativo gigante con le facce di Fassino ed Appendino impresse all’interno. “Va bene tesoro, vai pure”. I seggi sono chiusi e decido di indirizzarmi  verso il cortile del Maglio e vivere lo spoglio insieme ai Cinque Stelle: in fin dei conti, loro sono “all’esordio in una competizione importante” (come direbbero i commentatori sportivi), io da finto cronista pure, per cui via, si va da Chiara!
Strada facendo rifletto sul pessimismo pagliassottiano, diventato ormai una categoria dello spirito nella letteratura torinese: il Sistema Torino trionferà? Fassino vincerà al primo turno andando sotto la curva a zittire tutti i gufi catastrofisti come noi?

LE TRASFORMAZIONI URBANE ED IL VOTO
Ore 23,30 scattano i primi exit poll che danno la Appendino molto vicina a Fassino: lo staff pentastellato fatica a trattenere il ghigno, Airola in camicia bianca gira per i tavoli manco fosse De Sica in un film di Vanzina, l’entusiasmo viene trattenuto a stento dall’understatement d’ordinanza, che spinge l’arrivo della Appendino sempre più in là, quando la sua dichiarazione di rito dà una evidenza plastica a quanto accaduto. Dopo 15 anni Torino va al ballottaggio, Fassino al 42% contro il 31% di colei la quale “un giorno si sarebbe dovuta sedere sulla poltrona di Sindaco per dimostrare quello che è in grado di fare” (la seconda profezia di Fassino), il Movimento batte il PD di un soffio. Co' l'e' capità boja fauss?
Eh, è capitato che è emersa una spaccatura che riproduce fedelmente la geografia delle trasformazioni urbane di questi vent’anni: nel centro proletario spopola il Sindaco in carica conquistando il 50% dei voti (versus 21% della sua competitor), mentre nelle periferie è tutt’altra storia. Simbolica la vittoria di Chiara alle Vallette, con la Barriera Milano che vede i candidati appaiati. Identico invece il risultato nei due “quartieri di gentrification” San Salvario e Vanchiglia: 43% Fassino, Appendino 28%. Il Piero è re degli hipster! Aldilà delle battute, il processo di trasformazione in atto ha visto l’ Amministrazione tra gli attori attivi ed è stato in qualche modo premiato. E’ curioso come un sondaggio di Urban Center, presieduto dall’Assessore Lo Russo, in occasione del ventennale del Piano Regolatore delineò già involontariamente questa mappa del consenso: lo delineò talmente bene che decisero di chiedere l’opinione in merito alle trasformazioni solo alle zone coinvolte dagli investimenti. Perché chiedere a quei gretti delle periferie? A noi interessa l’opinione della Crocetta, degli abitanti della Spina 3 (per quanto anche qui non sia tutto eleganza&localifashion). Decidiamo noi a chi rivolgerci! Forse anche per questo sono stati puniti (o meglio, non abbastanza premiati dato che comunque la coalizione PD è in testa) in quelle parti di città invase da supermercati e nuove costruzioni come modello di sviluppo da accettare ed ingoiare senza possibilità di controbattere.

TORINO CUCU’ LA SINISTRA NON C’È PIÙ
Bene, una volta detto di PD e Five Stars, che altro resta da dire? Ah già, c’è quel dettaglio del voto di sinistra. Beh la coalizione post-SEL con capolista Airaudo è andata incontro ad un risultato disastroso. Forse i sondaggi pre-elettorali hanno alzato l’asticella delle aspettative, ma sotto il 4% e meno di Rosso è uno smacco difficile da digerire. I motivi? Abbiamo già evidenziato la trattazione di alcuni temi un po’ naif (Il Po balneabile? Ma davvero?) rispetto all’idea di sinistra impegnata nell’affrancare le fasce più deboli di popolazione dalla povertà. E non è un caso forse che sia stata Eleonora Artesio l’unica a salvarsi della scialuppa, che di periferie se ne intende e ne parla con cognizione. Ma crediamo che a punire maggiormente Torino in Comune sia stata la posizione di limbo tra Sistema ed anti-Sistema: sì ok va bene, ma sto Fassino al secondo turno lo appoggiate o no? Si sta col PD o lo si abbandona per sempre, ed ovunque? Finché non risolvono questo nodo gordiano difficilmente i post-SEL potranno andare più lontano di questa percentuale minuscola. E l’allontanamento dal Partito della Nazione deve essere radicale, anche e soprattutto nell’orientamento culturale: deve far riflettere gli amici Airaudiani il fatto che l’andamento per circoscrizione della “Sinistra per l’Alternativa” è molto simile a quella di Fassino. Alta in centro e nelle zone gentry, più bassa nelle periferie. Certo, se Atene piange, Sparta non ride: gli altri simboli variamente comunisti hanno collezionato una sfilza di zerovirgola da far impallidire la guida telefonica SIP anni ’80. La sinistra di destra di Passoni è fanalino di coda della sua coalizione: quindi dove è andato il voto di sinistra? O non esiste più, oppure è stato “affogato” nel Movimento 5 Stelle. A quanto pare, in molti si sono riconosciuti nell’ animus progressista che la Appendino ha dichiarato in diretta nazionale (ospite a La7 circa un mese fa).

LA SINISTRA AL BALLOTTAGGIO: IL DILEMMA DELLA PARRUCCHIERA
Saranno quindici giorni faticosi per tutti: l’elettore di sinistra (senza fare distinzioni tra chi è più duro e puro) si troverà di fronte al dilemma massimo che un’ elezione italiana possa presentare. Due anni fa risolsi la questione del rapporto tra la sinistra ed il Movimento 5 Stelle attraverso “il dilemma della parrucchiera”: posso scegliere la stessa lista che vota la mia petnoira, elettrice storicamente berlusconiana? Aldilà delle facili accuse di essere radical-chic, è una tematica dirimente per l’esito finale. L’endorsment di Salvini piomba sulla testa della grillina come una spada di Damocle molto affilata: Chiara ha appena dichiarato che si confronterà sui programmi e sui temi, e non poteva fare altrimenti. Certo, per noi di sinistra vera (sono auto-ironico) sarebbe bellissimo che uno dei due candidati dicesse: no, i voti di destra mi fanno schifo e puzzano! Tiè, viva i negri ed i froci! Eh, peccato che però non lo possano dire: mentre noi stiamo qui a produrre metafore accademiche su chi sia davvero dei nostri, le destre sceglieranno il prossimo sindaco di Torino. Se i voti di Morano sembrano quindi già destinati alla Appendino, i voti di Osvaldo Napoli (Forza Italia) sono in direzione Fassino (con la sentinella Magliano a fare da novello Caronte): e gli altri? Quelli che non seguono le indicazioni elettorali del proprio rappresentante di riferimento? A sensazione mi viene da ripensare alla questione forconi, un segnale forte e chiaro archiviato rapidamente con un “Fascisti! Ultras! Cinghiali beoti!” durante un aperitivo solidale: gli aneliti anti-sistema sembrano giungere sempre più intensi dalle periferie, privi di una colorazione specifica e quasi pre-politici nell’espressione dei propri bisogni. E se dovessi scommettere una birra con qualcuno, assegnerei quei voti al Movimento 5 Stelle. Ed a quel punto la bilancia potrebbe puntare davvero sul 50 a 50.

EPILOGO THRILLING
Ore tre di notte passate: ultima birra e si va a dormire. Mentre mi dirigo verso la macchina, incrocio Chiara davanti alla Scuola Holden con un sorriso che difficilmente sarà stata in grado di mascherare davanti alle telecamere, due chiacchiere veloci e vado a nanna. Ed un dubbio mi assale: “Stasera potrei aver salutato e baciato la futura Sindaca di Torino”. Un dubbio che nessuno riteneva possibile soltanto pochi mesi fa.                                                                            
                                                                   (dal nostro inviato Paolo Tex)

10 commenti:

  1. Il riferimento all'incontro con annesso bacetto alla progressista Appendino (l'ha detto davanti alle telecamere della TV e alla TV noi dobbiamo credere) è patetico. Tutto il resto sono parole scritte male e pensate peggio. E adesso, solo soletto, torna pure a eccitarti al pensiero dei forconi

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    1. Ciao Anonimo,

      sono Paolo Tex, l'autore dell'articolo. Grazie per i tuoi spunti di riflessione, ne farò tesoro.
      Torna presto a trovarci!

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    2. Buongiorno Paolo, accolgo il tuo invito e torno a trovarvi. Metto da parte gli 'sputi' di riflessione che ti ho indirizzato ieri e ti faccio una domanda alla quale spero vorrai rispondermi. Com'è possibile far coesistere una visione di sinistra o libertaria (penso ai vostri articoli sull'esperienza di lotta in Val di Susa, sulla breve occupazione anarchica della caserma di Via Asti, sui valori dell'antifascismo e tanti altri) con un'adesione elettorale, sia pure informale, ad un movimento che si pregia di aver votato insieme alla Lega Nord il provvedimento per la costruzione di nuove carceri (anche se poi a livello locale qualche esponente del M5S mostra una sensibilità quasi pannelliana nei riguardi dei soprusi commessi abitualmente dai rappresentanti in divisa dell'ordine costituito, a dimostrazione di come la creatura grillina sia un "di tutto, di più"), afferma attraverso i propri esponenti più in vista che: "L'antifascismo non ci compete", inculca quotidianamente l'idea reazionaria che la dicotomia "Sinistra - Destra" non ha più alcun valore e altre puttanate simili ? Certo, mi si potrà rispondere che a livello di elezioni amministrative certi pipponi sui massimi sistemi lasciano il tempo che trovano eppure io penso che una parte consistente dei voti ricevuti da Chiara Appendino a Torino abbia quella matrice lì. Sono voti frutto di una semina accurata in un terreno sociale e culturale che avvertiva il bisogno di trovare protezione in un referente politico che non avesse zavorre ideologiche, fosse composto da 'gente come noi' ossia 'nè rossi nè neri solo liberi pensieri" e provasse lo stesso schifo verso una classe politica disonesta e incapace (che molti degli attuali elettori ed eletti pentastellati in un passato non troppo remoto hanno contribuito a foraggiare, anche più di una volta, ma cosa vuoi, chi è che non sbaglia nella vita ?). All'insegna del: "Proviamo anche con loro, tanto... peggio di così". Tutto legittimo (slogan squallidi compresi), ci mancherebbe. Ma, mi domando e dico, cosa c'entra chi è di sinistra con tutto questo ?

      Piero

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    3. Ciao Piero,

      vado oltre ai gratuiti "patetico" e "pensare peggio" e provo a risponderti.

      C'è una mia personale simpatia nei confronti di Chiara e questo traspare dall'articolo. Spero che sia legittimo esprimerlo. Nello stesso tempo però tutto ciò non inficia quella che è una analisi dei fatti. Si può non condividere l'analisi, ma non certo accusare Sistema Torino tutta di endorsment nei confronti della Appendino. Chi segue il nostro blog e la nostra pagina Facebook sa che abbiamo "bastonato" sempre tutti.

      Non mi sembra tra l'altro che vi sia alcun invito al voto, dato che neanche io so cosa voterò il 19 giugno.

      Mi fa molto piacere che tu riconosca la nostra anima libertaria ed anti-fascista. Siamo sempre quelli lì!
      I tuoi dilemmi sui 5 Stelle sono quanto io ho riassunto nel "dilemma della parrucchiera", aggiungici la provocazione sui forconi ed ho disegnato un quadretto non così distante da quel che tu scrivi.

      Votare Chiara da sinistra si o no? Torniamo allo stesso quesito alla fine: non sto a ripetermi, qualcuno l'ha già fatto, qualcun altro non lo farà al ballottaggio visto l'endorsment di Salvini.
      Certo è che il voto contro Fassino porterà molti "compagni" a votare la qualunque.
      L'unica cosa certa è che nessuno ha la verità in tasca, e non mi sentirei di convincere nessuno sulla mia posizione.

      A presto!

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    4. Grazie Piero per aver espresso un pensiero che condivido con il cuore e con la mente.

      Paolo, tenti un'analisi tutta improntata alla Realpolitik e poi sbrachi con un finale a base di baci e abbracci. Dal tuo intervento, come poi hai sottolineato nella risposta a piero, emerge la grande matrice culturale del m5s: la trolling politika, con tanto di sberleffo ai vari "sinistrati" che temono di votare come la propria parrucchiera. Ora, non so dove abiti tu, ma io i capelli vado a tagliarmeli dai cinesi (che non votano). Chissà cosa ne pensa la parrucchiera terona di arabi e cinesi che le rubano i clienti.

      Saluti.

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    5. Ciao
      sono PAolo Tex. Mi spiace sfuggire alle tue facili etichette ma non sono affatto un grillino.
      LA scelta finale è chiaramente un espediente per buttare lì il fatto che la Appendino potrebbe vincere per davvero.
      E il dilemma della parrucchiera è innanzitutto auto-riferita. Oltre che un tentativo di fotografare un pezzo di realtà; non so cosa penserebbe la parrucchiera terona di arabi e cinesi, forse li odia e per questo vota 5 Stelle. Dando ancora più forza alla mia allegoria! Tu cosa ne pensi?
      Se hai voglia di leggere quanto da me (e da ST) scritto in questi anni puoi constatare che la matrice culturale è quanto di più lontano dal trolling grillino, e lo stesso Piero lo ha indirettamente confermato nel suo intervento.
      Poi per carità, liberi di interpretare il pensiero altrui come si preferisce, noi siamo libertari!

      A presto,
      Paolo Tex

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  2. Da ignorsnte caprone tibetano che sono, con tutto il rispetto delle capre del tibet non è meglio un radicale cambiamento con l'appendino bel cognome (appendi fasci) che un vecchio tossico del cazzo come fassino del partito debosciati? lol :)

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    1. MAssimo rispetto per le compagne capre del Tibet!

      Aldilà di tutto, sono in tanti a cominciare a votare "per sottrazione" anti-Fassino.

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  3. Sottoscrivo. Analisi piacevole :) ma se il voto di sinistra lo ha preso Chiara, quello di destra che fine ha fatto ?
    Sante

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    1. Grazie per il complimento sull'analisi.
      La destra si è espressa in maniera frammentata ma se uniamo i voti di Morano Rosso e Napoli più i vari cespugli fascisti raggiungono un 20% buono.
      Certo è che anche parte dei voti di destra sono già andati alla Appendino al primo turno.

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