Amici sistemisti vi segnaliamo la presentazione del documentario "ARCHIVIATO - L'obbligatorietà dell'azione penale in Valsusa" che si terrà a Torino martedì 5 luglio 2016 alle ore 20.30 alla GAM.
Dopo la proiezione ci sarà un dibattito con gli interventi di: Marco Revelli e Enrico Zucca, magistrato, già PM nel processo Diaz, G8 di Genova. Coordina il nostro amico Maurizio Pagliassotti.
Crediamo che sia importante vedere questo documentario per toccare con mano - soprattutto per il pubblico torinese troppo distante dalla Valle - che cosa accade all'interno delle aule del Tribunale di Torino.
Il video, che ha fruito della collaborazione, tra gli altri, di Elio Germano come voce narrante, nasce dall'esigenza di raccontare uno dei molteplici risvolti giudiziari legati alla lotta popolare valsusina.
Come in tutte le aree di acuito conflitto sociale la contrapposizione, ed a volte lo scontro fisico, tra coloro che protestano e le forze dell’ordine determina l’intervento dell’Autorità Giudiziaria chiamata a perseguire gli autori di condotte violente o comunque illecite da chiunque agite, manifestanti o agenti di polizia.
L’art. 112 della Costituzione sancisce che “il Pubblico Ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale”: ciò significa che la Procura è tenuta ad indagare su ogni notizia di reato venga denunciata o giunga alla sua attenzione e che ha poi il dovere di chiedere al giudice di verificarne, in un pubblico processo, la fondatezza.
Tale principio è posto a garanzia dell’uguaglianza dei cittadini ed ha lo scopo dichiarato di eliminare ogni possibile valutazione discrezionale del Pubblico Ministero sulle notizie di reato che pervengono alla Procura della Repubblica.
Naturalmente tale imprescindibile obbligo trova un ovvio e giustificato temperamento nella possibilità del Pubblico Ministero di richiedere l’archiviazione di un procedimento penale tutte le volte in cui le indagini che ha svolto abbiano accertato l’infondatezza della notizia di reato o l’impossibilità oggettiva di attribuirla ad un autore.
L’idea del filmato nasce dalla constatazione di come gli illeciti commessi da agenti e funzionari di pubblica sicurezza ai danni di manifestanti o fermati, ampiamente documentati dai media, non determinino i medesimi esiti giudiziari di quelli commessi dai manifestanti.
Nel contenuto ma emblematico contesto valsusino tale discrasia assume caratteri macroscopici: centinaia di denunce e procedimenti penali avviati nei confronti di attivisti e simpatizzanti del Movimento Notav, anche e soprattutto per reati bagatellari, trovano immancabile sbocco in processi e sentenze, mentre le decine di querele, denunce ed esposti per gli abusi compiuti dalle forze dell’ordine, anche gravemente lesivi dei diritti e dell’incolumità dei manifestanti, non sono mai giunti al vaglio di un processo.
Il documentario “ARCHIVIATO. L’obbligatorietà dell’azione penale in Valsusa” affronta dunque il delicato tema della tutela giudiziaria delle persone offese dai reati commessi dagli agenti e dai funzionari appartenenti alle varie forze dell’ordine e per farlo si avvale di immagini e documenti, per lo più inediti.
Il filmato, all'inevitabile e drammatica rappresentazione delle violenze subite dai manifestanti nel corso delle operazioni di ordine pubblico condotte dalla polizia in Valsusa, fa seguire la narrazione del successivo iter processuale sino al suo disarmante e preoccupante epilogo.
Il lavoro è stato realizzato con il patrocinio di cinque associazioni: Controsservatorio Valsusa; Antigone - per i diritti e le garanzie del sistema penale; A buon diritto - associazione per le libertà; Associazione Nazionale Giuristi Democratici; L'altro diritto - Centro di documentazione su carcere, devianza e marginalità.
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