Giorno quarto
Da non mi ricordo manco più a dove il Mincio si butta nel fiume Po.
Il sindaco di un microscopico borgo che si affaccia sul l'argine maestro mi accoglie nel suo ufficio disadorno. Ho indossato i pantaloni eleganti e la maglietta. L'esterno del suo suo comune è un disastro, coperto da guano di piccione stratificato. Piazza deserta, un bar si affaccia con le sue sedie rosse di plastica. Si discute di Po. Lui lungo l'argine vorrebbe fare un bel parcheggio con scambio bici auto. ma come un parcheggio, sindaco? Mi dice che servirebbe per il turismo. Ma se ci mettiamo il cemento poi i turisti nn vengono perché sembra di essere in una qualsiasi periferia, insisto. No perché i turisti vengono di più con il parcheggio. Ma cosa vengono a fare scusi, se il posto è rovinato?? Verranno Alla beuty farm con centro servizi commerciale. Ma scusi cosa c'entra la beuty farm, il parcheggio e il centro servizi con po? E qui arriviamo alla ciccia, al cuore delle ragioni per cui l'Italia è demolita. Mi dice così: i comuni sono senza soldi, non possiamo sopravvivere con le bici; io guido pure lo scuolabus ma se andiamo avanti così non ci saranno più soldi pr il gasolio. Quindi l'unica è vendere il territorio, fare parcheggi e centri commerciali, domando. Io non so cosa fare, mi spiace, risponde allargando le braccia. Ma scusi sindaco questo è il territorio più ricco d'Italia, in tutti i paesi che ho attraversato ho incontrato più banche che bar. Non so cosa dirle, noi stiamo per fallire e chiudere. Esco, proseguo, evito le cacche di piccione, torno alla bici e muovo verso ovest.
Giorno quinto. Da Mantova a Ferrara.
Oggi gran varietà televisivo.
Attraversare la pianura padana in bicicletta per raccontare cosa essa oggi è scatena curiosità ed entusiasmi. Sono sempre più lontano dalla prospettiva malinconica del maestro Paolo Rumiz è del suo Morimondo. di solito arriva il sindaco o qualche assessore di qualche paesotto per raccontarmi mille cose e a offrirmi l'ennesimo bicchiere di rosso in riva a Po. oggi a Cremona è giunta la TV locale! Incuriosita dallo spettacolo teatrale EXPORTO 2022 e dalla mia sgambata mi hanno voluto intervistare. Dopo aver spiegato perché vogliamo allegare la pianura padana con il mare - a proposito state facendo le donazioni/biglietto?
Occhio che non ci sono molti posti - mi hanno domandato cosa mi è piaciuto maggiormente in questi primi 350 km. Subito ho pensato all'anguilla, una vera scoperta! Ma che spettacolo ragazzi, bella fritta, me la mangio pure stasera mi sa! Ma poi ho pensato che dovevo pur sempre fare la persona seria e così mi sono venute in mente le decine di uomini e donne che mi hanno raccontato il fiume. Un'unica, immensa, voglia di raccontare Po: storie di personaggi che potrebbero tranquillamente vivere nei libri di Calvino, avventure di ogni tipo, pesci mostruosi, maschere, ciucche epiche, inondazioni, nutrie, fossili di dinosauro, feste, gente passata con la zattera, ragazzi malati che possono vivere solo nel fiume e quant'altro.
Ma soprattutto ho raccontato i moltissimi giovani di Po che tentano di creare un'economia sostenibile e di qualità, lontani mille miglia dalla logica predatoria che, probabilmente, è quella incontrata da Rumiz.
Maurizio Pagliassotti
assisti allo spettacolo e
NEL CROWDFUNDING DI PRODUZIONI DAL BASSO
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