Salve compagni del
Sistema! Avete concluso le ferie in Liguria e al vostro rientro avete
trovato solo alghe ad attendervi? Girate per la città spaesati alla
ricerca dei segni tangibili di scie pentastellate?
Bene, state
tranquilli, abbiamo presidiato la città per tenervi sempre aggiornati
sugli eventi della capitale sabauda. Ed è proprio, volenti o nolenti,
dalla questione piante tropicali nel Po che bisogna partire, foss'anche
per il semplice motivo che i social sono stati invasi da esperti biologi
pronti ad edurci sulle migliori pratiche di sradicamento di
myriophyllum aquaticum dal fiume. I fatti sono questi: a luglio è emersa
questa inedita chiazza verde enorme, visibile soprattuto in zona
Murazzi. Bisogna toglierle, ma ci vanno circa 50 mila euro per un
intervento tecnico a spese dell' Assessorato alla mobilità, Settore
Ponti e vie d'acqua della neo-eletta Maria Lapietra. Peccato che
manchino i soldi (aldilà del dibattito ideo-biologico, bisognerebbe
riflettere a fondo sul fatto che manchino pochi spiccioli ad un Comune
come il nostro) per cui l'idea a Cinque Stelle è quella di affidarsi al
volontarismo etico di lavoratori del Comune, attivisti ed ambientalisti.
Tutto molto bello, peccato che l'alga sia ancora presente, e chissà se
ora quei 50 mila euro caleranno o aumenteranno: lasciando ai tecnici le
valutazioni del caso, sembra certamente evitabile la "passeggiata in
canoa" che col senno di poi risulta più propagandistica che risolutiva.
Rimaniamo sulle sponde del fiume e proseguiamo verso Moncalieri,
prossima sosta: Valentino. Cosa succederà a breve all'interno del
polmone verde torinese? A settembre sarà il turno del Salone del Gusto
di Slow Food-Terra Madre, già deciso ai tempi in cui Chiampassino regalò
il nostro parco al Compagno Carlin Petrini. Beh ma ora le cose
cambieranno no? Eh più o meno, perchè (come documentato in un nostro
precedente post dedicato all'argomento) nel frattempo il Comune ed il
Comitato organizzatore presieduto da Andrea Levy hanno raggiunto
l'accordo per il Salone dell' Auto 2017, che continuerà ad utilizzare il
nostro amato parco come location principale (la novità è il pagamento
per l'utilizzo dello stesso), accompagnata da mini-eventi in periferia.
Bene ma non benissimo per una Giunta tratteggiata come un covo di
pericolosi ambientalisti ostili ai Grandi Eventi. In questo caso,
avremmo preferito la versione macchiettistica a quella reale troppo
aderente al recente passato.
Restiamo alla questione saloni, e
torniamo sul primo tema pesante, corposo, che la neo-Sindaca Appendino
ha dovuto affrontare, cioè lo sconvolgimento del Salone del Libro in
seuito all'indagine che ha portato in carcere alcuni importanti
interlocutori (anche su questo vi è un nostro post dedicato), alla
perquisizione in casa dell'ex Assessore Braccialarghe, ed alla
successiva fuga direzione Milano dell' AIE (Associazione Italiana
Editori), con relativa contro-fuga dei piccoli editori, che potrebbe
portare all'allestimento di un di un salone "alternativo per davvero".
Così alternativo che tra i nomi che circolano nel ruolo di direttore del
Salone c'è quello di Giuseppe Culicchia, quell' ex scrittore ribelle
che nel perioodo elettorale tratteggiava su Internazionale una città
priva di problemi (mica la più povera del Nord Italia come dicono quei
cattivoni dei dati statistici), dove tutto è very cool grazie ai grandi
eventi ed alle Olimpiadi che hanno reso tutto più bello (una versione
letteraria della Evelina nazionale tanto per intenderci).
Degna di nota, almeno per il dibattito agostano, la nuova intesa Chiampa-Appendino, che tanto ha smosso la base torinese del Partito Democratico: collaboriamo o combattiamo? Mentre gli organizzatori della Festa dell'Unità sfogliavano i petali della margherita per decidere se invitare o meno la Sindaca della Città (optando, legittimamente, per il no al confronto), il Presidente della Regione ha avviato e sta tenendo in piedi una liason che ha prodotto la nomina del nuovo presidente in pectore della Fondazione per il Libro Massimo Bray, ex Ministro della Cultura e uomo certamente di sistema. Nello stesso tempo, sembra farina della Sindaca la politica giustamente aggressiva nei confronti di GI Events al fine di ottenere l'utilizzo gratuito di alcuni spazi del Lingotto (previsto da passati accordi) e un dimezzamento del costo d'affitto. Vedremo come proseguirà il giallo nostrano, data l'importanza dell'edizione del trentennale del Salone.
Degna di nota, almeno per il dibattito agostano, la nuova intesa Chiampa-Appendino, che tanto ha smosso la base torinese del Partito Democratico: collaboriamo o combattiamo? Mentre gli organizzatori della Festa dell'Unità sfogliavano i petali della margherita per decidere se invitare o meno la Sindaca della Città (optando, legittimamente, per il no al confronto), il Presidente della Regione ha avviato e sta tenendo in piedi una liason che ha prodotto la nomina del nuovo presidente in pectore della Fondazione per il Libro Massimo Bray, ex Ministro della Cultura e uomo certamente di sistema. Nello stesso tempo, sembra farina della Sindaca la politica giustamente aggressiva nei confronti di GI Events al fine di ottenere l'utilizzo gratuito di alcuni spazi del Lingotto (previsto da passati accordi) e un dimezzamento del costo d'affitto. Vedremo come proseguirà il giallo nostrano, data l'importanza dell'edizione del trentennale del Salone.
Sì va bene, ma gli
atti concreti? Uno c’è stato, ed anche molto divertente: il Comune di
Torino ha comunicato all’ Osservatorio Torino Lione lo sfratto dai
locali della Città Metropolitana (guidata dalla stessa Appendino). Beh,
se l’obiettivo dichiarato della Giunta è quella di uscire dal Tavolo
stesso, perché concedergli una sede sul nostro territorio? Dopo il mezzo
scivolone della solidarietà alle forze dell’ordine maldigerito dal
movimento NO TAV, chissà che questa non sia l’anticipazione dell’ uscita
del Comune di Torino dall’ente tecnico che valuta la fattibilità della
Grande Opera in Valsusa. Questo è quello che auspichiamo tutti.
L’apertura dei lavori della Giunta è invece quanto di più beffardo per
gli uscenti Fassino e soci: Chiara Appendino e il suo team tengono fede
al mantra delle periferie presentando 1200 pagine di progetto al bando
del Governo per l’assegnazione di 18 milioni di euro. Figata no? Peccato
che il bando esca quasi interamente dal lavoro della precedente
Amministrazione, tanto che il coordinamento dei lavori è stato affidato
all’architetto Valter Cavallaro.
Le parole d’ordine ricorrenti nel
documento sono le solite che conosciamo benissimo, dal bike sharing alla
riqualificazione policentrica passando per il finanziamento del centro
per l’innovazione “ex INCET” (altro riconoscibilissimo segno PD). Vediamo se questo documento ibrido e polimorfo riuscirà a farci vincere
l’assegnazione dei fondi necessari per far rivivere le nostre periferie.
Attendiamo quindi con ansia la riapertura settembrina del Consiglio
Comunale e delle azioni politiche “vere”, dato che tra wifi e diete
vegan a base di alga abbiamo avuto fin troppi argomenti da ombrellone da
spiaggia, quest’anno purtroppo assente ai Murazzi.
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