Si parte con una foto dell’oggetto del
desiderio dell’elettorato salviniano che abbatte una baracca abusiva,
per poi proseguire con un inedito: il trailer della incipiente
conferenza stampa relativa a questa operazione!
Un bel sfondo
rosso che attiri l’attenzione e una frase (volutamente?) equivoca:
“ABBATTIMENTO DELLE BARACCHE ABUSIVE NEL CAMPO ROM DI VIA GERMAGNANO.
TRA POCHI MINUTI IN DIRETTA.”
Quanti animi oscuri saranno stati
solleticati da questa comunicazione? Abbastanza verrebbe da dire, basta
andare a leggersi i commenti del post in questione: altrettanto
interessante è notare come le risposte dello “staff della Sindaca” Aka
Chiara Appendino arrivano puntuali quando qualcuno osa contestare l
“opportunità morale” del messaggio. È per esempio impeccabile
l’istituzionale “Lorenza, l'abbiamo spiegato in diretta durante la
conferenza stampa. Le baracche abusive erano vuote, è un'operazione che
stiamo gestendo da mesi. Molte persone sono tornate nei loro paesi
d'origine.”
Si guardano bene invece dal rispondere agli esultanti
fan delle ruspe e della caccia “ai parassiti, che vadano a rubare da
una altra parte” (il virgolettato è in realtà un sunto di più commenti,
dai quali abbiamo escluso gli insulti più bassi e più infimi e
violenti).
Seguirà il post, il terzo in una mattinata scarsa, con
il link alla (interessante) conferenza stampa dedicata “all’ennesimo
problema di Torino ignorato da anni”: ascoltando le dichiarazioni si
capiscono meglio alcuni importanti dettagli rimasti fumosi. Per esempio
che le baracche in questione erano già vuote, oltre che abusive, non vi
era nessuna famiglia all’interno da allontanare e l’intervento era
previsto da mesi (e non dubitiamo affatto su questo).
Viene
inoltre fornito un dato importante: molte famiglie sono tornate al Paese
d’origine. Oddio “molte” non è propriamente un numero definibile come
dato, e neanche felicitarsi per la loro dipartita è così rappresentativo
del nostro sentimento politico (per fortuna non indossava la fascia
tricolore mentre lo diceva): ci piacerebbe comunque sapere quante sono
le famiglie “allontanate” dall’ Italia e quale certezza vi sia della
loro reale scomparsa.
L’abbiamo già detto il 5 giugno, in
occasione dello sgombero del campo di Corso Tazzoli: è una azione di
semplice civiltà. Nulla è più delicato del confine che separa un
condivisibile "superamento dei campi rom" (auspicato dall' Unione
Europea stessa, sebbene essa richieda una preventiva individuazione
della destinazione e rispetto delle condizioni di parità tra i cittadini
dei campi e tutti gli altri) e un "RUSPA!" diventato nel frattempo
programma di Governo pentaleghista.
Ma se su questo siamo tutti
d’accordo, il COME fa tutta la differenza del mondo: fa bene la Sindaca a
dire che era tutto previsto nel loro programma elettorale, perché la
LEGALITÀ è uno dei fari illuminanti del Movimento 5 Stelle.
Quel
che più preoccupa noi sistemisti invece, qui come nel caso di Tazzoli
dove invece erano “molte” (i numeri non si sanno mai) le famiglie
coinvolte, è il rispetto del principio di giustizia sociale, di tutela
delle famiglie presenti in quei campi così come delle famiglie che
vivono vicino ai roghi illegali di Via Germagnano.
E soprattutto ci interessa stigmatizzare e condannare con assoluta fermezza ogni comunicazione che voglia strizzare l’occhio al razzismo che una volta definivamo strisciante ma che ora è potuto uscire dalle fogne grazie al Governo pentaleghista e ai suoi ubbidienti esecutori sul piano locale.
E soprattutto ci interessa stigmatizzare e condannare con assoluta fermezza ogni comunicazione che voglia strizzare l’occhio al razzismo che una volta definivamo strisciante ma che ora è potuto uscire dalle fogne grazie al Governo pentaleghista e ai suoi ubbidienti esecutori sul piano locale.
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