Sono giorni politicamente turbolenti: le primarie del Partito Democratico, una lezione di democrazia con un calo in milioni di partecipanti, hanno dato il via a una tre giorni certamente interessante (e preoccupante).
Il 30 aprile, giorno delle primarie, la festa della democrazia, o almeno così vorrebbero farci credere i cari amici del PD, a fronte di svariate segnalazioni di irregolarità, tra voti di scambio più o meno palesi, possibilità di votare più volte e indeterminatezza dei risultati (la contestazione delle "cifre ufficiali" da parte di Orlando ci pare una grande prova di carattere) assistiamo alla felicità (quasi psicotica oseremmo dire) di vincitori e vinti, una sorta di training autogeno per sentirsi a posto con la propria coscienza, un sentimento molto importante per poter mandare giù i bocconi amari che arriveranno nei giorni successivi:
Il Primo Maggio a Torino il Questore ha dimostrato a tutti quanti che comanda lui: lo spezzone sociale non può entrare in Piazza San Carlo, nè prima nè ora nè mai. Poco conta quel che dice Sindaco, Sindaca o Sindachesssa che sia a quanto pare: ma su questo attendiamo che Appendino riferisca in Sala Rossa nel pomeriggio, sperando che non contraddica le dichiarazioni coraggiose di alcuni suoi Consiglieri, censurando la boutade di Daniela Albano sulla piazza concessa ai Sindacati (mentre il PD si è aprioristicamente schierato con le forze dell'ordine sulla base dei video visti sulle home page dei quotidiani nazionali).
Se a questo siamo tristemente abituati, ricorda epoche ancora più buie quanto successo alla Stazione di Milano ieri pomeriggio: il Decreto Minniti-Orlando (sì, lo stesso Orlando che secondo molti rappresenta LA SINISTRA del Partito della Nazione) è stato applicato con tutti i suoi crismi, con una perentorietà tale da mandare in brodo di giuggiole il fascio-leghista Matteo Salvini, pronto a scendere in strada con tanto di selfie e dirette Facebook.
Tutti portati in Questura, tra il giubilo dei leghisti e le dichiarazioni soddisfatte degli Assessori del Partito Democratico di Milano.
Protestano con un sit-in le associazioni di tutela degli immigrati, ma oggi interessano poco (l'azione è stata promossa dai "buoni") e non riescono a smuovere nessun Saviano di turno a loro difesa.
A metà pomeriggio forze del'ordine con camionette, a cavallo, in elicottero,a piedi (sembra che qualcuno sia arrivato col trasponditore del continuum direttamente dal 1938) hanno chiuso tutte le uscite della stazione, iniziato il rastrellamento e raccolto tutto quel che hanno trovato: negri, barboni, gialli, senza tetto, profughi, alcuni probabili spacciatori e tutto quel che si poteva tirare su.
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