“Ammetta, la cucina è più di un sogno”
Questa è stata la prima domanda al vetriolo fatta all’ Assessore Mazzoleni nell’ultima intervista al Corriere.Il nostro referente politico cittadino per le trasformazioni urbane (in quel momento con tre indagini pendenti a suo carico) è stato interpellato una settimana fa per una questione particolarmente impellente per il nostro mainstream: la pubblicazione del suo primo libro di ricette!
Pane per i denti di Foodification, ben venga, ma le ulteriori news delle ultime 48 ore ci riferiscono di mancanze ben più gravi dell’ autenticità della ricetta del vitello tonnato dell’ Assessore (altro vulnus dibattuto sul Corriere): scopriamo stamane che l’ Assessore all’ Urbanistica della Città di Torino Mazzoleni é indagato per il progetto Twin Palace di Lambrate con l'accusa di falso, lottizzazione abusiva e abuso edilizio.
Ieri però è stata Milano al centro di tutte le cronache nazionali per un fatto particolarmente grave: è arrivato infatti il primo arresto nell’ambito delle plurime indagini relative agli appalti di costruzione di nuovi grattacieli, attività commerciali e terziarie, e via cementificando.
Si tratta di quella onda processuale che gli stessi protagonisti stavano aspettando: per questo motivo avevano proposto e promosso il cosiddetto “Decreto Salva Milano” che facesse contemporaneamente da sanatoria del passato e apripista per il futuro.
Immaginiamo a questo punto un Sindaco Lo Russo imbufalito, imprecare dallo Studio Ovale di Piazza Palazzo di Città: "Si parla sempre e solo di Milano, così ci rimette il city branding di Torino!!"
Per fortuna ci ha pensato il collezionista di figurine giudiziarie a riequilibrare l'antica disfida: la quarta indagine a carico di Mazzoleni proviene direttamente dalla più pesante delle inchieste milanesi in corso, ovvero quella che ieri ha mandato Giovanni Oggioni, architetto ed ex direttore dello Sportello unico edilizia del Comune di Milano, agli arresti domiciliari per corruzione, frode processuale, depistaggio e falso.
É quello che Barbacetto nel suo ultimo libro ha definito "il nuovo Rito Ambrosiano” urbanistico, ovvero un modello a sé stante di fare riqualificazione urbana:
“E oggi? La città (Milano,ndr) continua la sua orgogliosa storia di diversità dal resto del mondo che si ostina a imporre regole. Le aggira, ma con eleganza. Ha un suo stile, niente a che vedere con rozze storie di mani sulla città o aspre vicende da sacco di Palermo... Qui il sacco è griffato, le mani sono fresche di manicure. Il marketing abbellisce i fatti, lo storytelling li nobilita. A Milano riempire i vuoti cementificando ogni spazio residuo di una delle città più inquinate d’Europa e sostituire vecchi magazzini o palazzine malandate con una bella torre residenziale di lusso grande sette volte ciò che c’era prima si chiama «rigenerazione urbana». Suona meglio. Profuma di nuovo, di pulito. A Milano i palazzinari si chiamano sviluppatori e, intervistati, dicono che fanno il bene della città perché abbattono il brutto e costruiscono il bello. Per quale motivo opporsi a questa onda meravigliosa?“
Difficile non riconoscersi tanto nell' ironia dell’ autore quanto nel vedere Torino in questa descrizione.
E allora, abbandonando il Modello Milano e restando sul Sistema Torino, ora che succederà?
Questa Giunta e questo Assessore all’ Urbanistica cadono in un momento storico importante:siamo all’interno del percorso di scrittura del nuovo piano regolatore (molto contestato dai comitati torinesi che si occupano di territorio a causa della mancanza di indicazioni su quali siano le intenzioni della città), stanno piovendo soldi dal Pnrr e da altri progetti europei che permettono di intervenire massicciamente sulla fisionomia sabauda.
Difficile non citare il Parco del Meisino, l’ Ospedale Maria Vittoria alla Pellerina, la “rinascita” di Barriera (cosa ne sarà dell’ area ex Gondrand?) e Aurora “nel cuore del cambiamento” con un nuovo progetto da 25 milioni lanciato giusto ieri, e mille altri che stiamo dimenticando.
La questione qui è politica: cosa pensa di fare la maggioranza Lo Russo di fronte alla quarta indagine a carico dell’ Assessore all’ Urbanistica Mazzoleni?
Oltretutto sono tutti processi legati alla sua attività di architetto, e quindi di conseguenza alle funzioni che sta ivi svolgendo.
Lungi da noi diventare giustizialisti, e ricordiamo bene quanto il tintinnar di manette abbia fatto male alla sinistra che ricercava la scorciatoia giudiziaria come risposta all’ assenza di una alternativa politica.
Al momento, non si ravvede all’orizzonte nessuna richiesta delle minoranze di discutere le dimissioni dell’Assessore in questione: certo, direte voi, difficile che la maggioranza di centro-sinistra (neanche AVS?) possa muovere un dito contro il suo Assessore, e difficile nel contempo che possa farlo la stessa destra che stava portando avanti il Salva-Milano in Parlamento. Ma a questo punto ci chiediamo: qual è la funzione dell'organo di controllo e indirizzo del Comune, completamente annullata dalla volontà politica tanto della maggioranza che della minoranza (M5S escluso)?
Qui si tratta di opportuni
tà politica, di sgomberare il campo da qualsiasi dubbio o malinteso, di non affidarsi comodamente ai tempi lunghi ahinoi dei processi italiani (ve ne sono altri pare in corso a carico di esponenti della maggioranza): il Sindaco Lo Russo faccia uno scatto di autorevolezza politica, superi nella curva più pericolosa il suo collega PD Sala, e chieda a Mazzoleni un passo indietro finché non avrà dimostrato tutta la sua innocenza.
Nel frattempo sarebbe una bella ventata di aria fresca sabauda affidare la trasformazione della città a un esperto urbanista locale, che conosca e abbia a cuore il destino di questa sempre più sventurata città.