Il movimento 5 ST (cinque sistemi torino) alla riscossa!
“Ticket Lo Russo-Salizzoni con Marchisio dietro le punte”
“Recuperiamo Saracco, lo scambiamo con Napoli per Fico e ci giochiamo Roma all’ultima giornata”
“Ho un’idea: candidiamo Berruto. È un grande coach, QUINDI saprà fare anche il Sindaco no?”
L’unica operazione che sembra essere in reale contro-tendenza è il maquillage green dell’attuale Giunta, che ha provato a spingere sulla mobilità sostenibile e sulla costruzione di sempre nuovi piste ciclabili: restano però agli atti due fatti imprescindibili. Torino resta in cima alle classifiche d’Europa sull’inquinamento, e il progetto di modifiche radicali della ZTL è stata messa nel cassetto, come auspicato dallo stesso PD e dai suoi elettori medio-borghesi del centro cittadino.
Di Urbanistica e nuovi supermercati forse è meglio non parlare: aldilà delle schermaglie sui metri quadrati fatti costruire da uno e l’altra Sindaco, probabilmente ora entrambi gli schieramenti ammetteranno la necessità degli oneri di urbanizzazione per riempire le casse finanziare svuotate dalla pandemia.
La convergenza sembra essere forte anche sulle parole-chiave da utilizzare: Capitale turistico-culturale, Industria 4.0, Torino città dell'innovazione, un green buttato qua e là e anche questo pezzo ce lo portiamo a casa.
Insomma, sembrerebbe che basti non parlare di TAV (che non è di competenza comunale) e il giochino è fatto.
E la sinistra di LEU? Quale sarà il loro compito, oltre quello di non farsi stritolare tra i due vasi giallo-rosa? Auspichiamo un loro convinto proseguo del lavoro fatto in 5 anni dalla Consigliera Eleonora Artesio, ma potrà bastare? Quale sarà la reale incidenza della sinistra di lotta e di Governo nel caso in cui conquistassero la città?
Recente è stata la disputa in Consiglio Comunale a proposito dell’accorpamento delle sedi scolastiche alle Vallette (https://www.facebook.com/deborah.montalbano/posts/3875007345924940), in un capolavoro politico che in un colpo solo ha contraddetto le promesse di partecipazione, interesse verso i più deboli e primazia delle periferie.
Avremo delle risposte politiche su questi temi? Oppure non vi sono risposte, se non quella che ci ripetono da venti anni, quel “E allora volete far vincere i fascisti?” (come diceva l’Ingegnere protagonista del nostro primo spettacolo teatrale) che ora sembra aver contagiato anche parte del M5S.
A sinistra del Tripartito però non si odono voci dirompenti, se non quella che ha conquistato le prime pagine dei quotidiani locali nell’ultimo weekend: il candidato Ugo Mattei, usurpatore del ricordo di Rodotà per crearsi una propria fondazione che facesse da chiavistello in Cavallerizza, già animatore di deliranti video su Byoblu (dai colibrì-spia alla dorsale oceanica che nasconde tutti i nostri dati privati ma noncelodicono!!), ha deciso di scendere in piazza coi negazionisti No Mask/No Vax/SI Duce (la convocazione arriva da un ex Fratelli d’Italia) in una plastica rappresentazione del rossobrunismo non a caso benedetta da Fusaro.
Nel mezzo vi sono tutte quelle sigle, da Potere al Popolo - Torino a demA Torino passando per Rifunda, che stanno (forse) dialogando per creare un unico cartello elettorale che abbia qualche speranza di andare oltre il 3% di rappresentanza tipico della sinistra che non scende a compromessi con nessuno (e qua l’ironia è rivolta tanto ai rappresentanti quando ai rappresentati).
Cosa ci aspettiamo da una sinistra, di cui facciamo parte, che si candida nell’ anno domini 2021, dopo mesi strazianti di pandemia, alle Comunali di Torino? Nulla di più e nulla di diverso dai princìpi sempre espressi: una ridiscussione (vedi rinegoziazione e cancellazione) del debito della città che stringe come un cappio qualsiasi azione politica che si discosti dalla gestione dell’ordinario. Un debito in parte nelle mani (insieme al finanziamento del Welfare e dell’attività culturale torinese) di quella stessa banca che sposterà, (con la complicità del supposto benicomunista Mattei, ironia della Storia) la sede della propria Fondazione all’interno del patrimonio UNESCO Cavallerizza, da dove continuerà a manovrare il percorso di sviluppo cittadino.
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