Dopo un anno e mezzo di occupazione, le mattinate alla Cavallerizza Reale scorrono via placide e tranquille: la colazione viene scandita dallo sfogliar della margherita pre-elettorale “ci sgomberano prima di giugno - non ci sgomberano - ci sgomberano - non ci sgomberano” accompagnata dai dilemmi sul futuro del complesso patrimonio storico dell’umanità UNESCO.
In realtà Assemblea Cavallerizza non ha bisogno di alcuna “attività di spionaggio” per comprendere quali saranno le azioni future del “sistema Torino” (no, non noi, quello vero!), perché proprio in una mattina qualsiasi di fine novembre l’Assessore al Bilancio Gianguido Passoni si è presentato con équipe al seguito all’interno del complesso ed ha illustrato quali sono i piani dell’Amministrazione a sei mesi dall’appuntamento elettorale.
Dopo la lunga fase di studio, di progettazione e di partecipazione “che più democratico non esiste" (ipse Assessore dixit) affidata agli architetti di Homers s.r.l. e agli economisti di Equiter, è arrivato il colpo di scena che non ti aspetti: contrordine compagni, il Comune si ricompra la Cavallerizza, anzi la “strappa dalle mani delle banche” (cit. da mass media locali in brodo di giuggiole) e la riporta alla sua destinazione e proprietà pubblica (sempre cit. dalle stesse fonti).
Rientrerà di gran carriera il Teatro Stabile attraverso un probabile project financing (vituperato contratto di partenariato pubblico-privato, che maschera sotto l’azione pubblica una privatizzazione de facto di beni culturali nazionali), “si allungherà” l’area espositiva del Polo Reale fino a qui (operazione all’interno della quale rientra la Cassa Depositi e Prestiti), mentre restano valide le ipotesi conosciute da tempo: una residenza universitaria (privata?), probabili hotel e ostelli non si sa quanto di charme e di lusso e (il virgolettato è citato quasi fedelmente dall’articolo di Beppe Minello su La Stampa di qualche giorno fa) “spazi per l’attività culturale cui potranno partecipare anche associazioni di cittadinanza attiva, magari pure gli attuali occupanti”. Eccolo qua! Ci sembrava strano che non potesse spuntare uno spaziettino che potesse far ingolosire qualche occupante, magari speranzoso di conquistare una fetta di futuro attraverso il presidio permanente di questi mesi.
Dunque, parliamoci chiaro: tale svolta (il futuro ci dirà quanto ampia) da parte dell’Amministrazione Comunale è certamente una prima vittoria da parte dell'occupazione che da un anno e mezzo ha riaperto e mantenuto vitale il complesso. Una grande vittoria se pensiamo ai mesi in cui dall’interno del Palazzo Civico la voce che si levava era “Da dove cavolo prendiamo i soldi per ricomprarcela?”.
Dunque, parliamoci chiaro: tale svolta (il futuro ci dirà quanto ampia) da parte dell’Amministrazione Comunale è certamente una prima vittoria da parte dell'occupazione che da un anno e mezzo ha riaperto e mantenuto vitale il complesso. Una grande vittoria se pensiamo ai mesi in cui dall’interno del Palazzo Civico la voce che si levava era “Da dove cavolo prendiamo i soldi per ricomprarcela?”.
Ecco, ferma un attimo: da dove arrivano quei soldi? Piero Rodolfo ha vinto al Superenalotto e non ce l’ha detto? Non conosciamo l'origine prima della somma necessaria a decartolarizzare il bene (1,5 milioni di euro circa) ma è notizia contemporanea quella del blitz in borsa che ha portato nelle casse comunali 150 milioni di euro. Sulla borsa di Londra, sempre in una mattinata qualsiasi che scorreva via placida, le obbligazioni convertibili in azioni Iren con scadenza a cinque anni venivano piazzate alla velocità della luce, rimpinguando le casse esangui di Torino.
Principale protagonista dell’operazione finanziaria è l’Assessore alle Partecipate Giuliana Tedesco, orgogliosissima della “valorizzazione” della città. Sembra che buonissima parte degli introiti serviranno a coprire pregressi debiti in scadenza, mentre gli avanzi potrebbero servire per operazioni di lifting elettorale, come potrebbe essere appunto l’esempio il questione: sarebbe curioso scoprire che un bene pubblico, cioè l’Iren, è stato messo sul mercato finanziario per riprendersi un altro bene pubblico, cioè la Cavallerizza.
Certo, non siamo agli “scandali derivati finanziari” del passato, dato che le condizioni sono pre-fissate. I titoli durano cinque anni e potranno essere convertiti in azioni Iren oppure essere rimborsati al 100% del loro valore nominale. Difficilmente in ogni caso ci si abitua a operazioni del genere, tantomeno sotto elezioni, per quanto non ci sia nulla di finanziariamente “oscuro” né occultato dai nostri gestori della cosa pubblica.
Tornando alla Cavallerizza, quali sono le prossime mosse? In piazza Palazzo di Città fervono i preparativi come neanche al matrimonio della primogenita di una famiglia tradizionale: la “riqualificazione” partirà dalla riapertura dei Giardini a settembre. Settembre? Scherzetto! Ovviamente i giardini riapriranno prima delle elezioni comunali, penserete mica di avere a che fare con degli sprovveduti....
Nel contempo l’Ordine degli Architetti lancia un concorso internazionale per “impreziosire” la facciata di quella che fu utilizzata come sala del Teatro Stabile: una contaminazione vecchio-nuovo che fa molto glamour e molto “città europea”.
Dopo aver parlato di azioni “dirette” del Comune di Torino, di enti di prim’ordine come Teatro Stabile piuttosto che di Cassa Depositi Prestiti e società vicine alla Compagnia di San Paolo, ci si chiede quale sia il ruolo del cittadino. Ve lo diciamo noi: partecipare massicciamente e pieni di idee alla ASSEMBLEA PLENARIA DI DOMENICA 13 DICEMBRE ALLE ORE 18 nei cortili della Cavallerizza.
Assemblea Cavallerizza 14:45 ha l’obiettivo di riportare in auge lo spirito democratico e ampiamente partecipato delle origini della occupazione, in un momento storico caldissimo e delicatissimo, durante il quale la mobilitazione della cittadinanza è quanto mai necessaria e impellente.
Sistema Torino, da sempre vicino all'occupazione e alle iniziative pubbliche tenute all’interno del complesso, partecipa convintamente a tale processo democratico e invita tutte e tutti, cittadini ,associazioni e corpi intermedi, a fare altrettanto.
Domenica 13 dicembre, ore 18,00, Cavallerizza Reale: vi aspettiamo