Riceviamo e pubblichiamo volentieri questo contributo di Stefano Bertone, autore de "Il libro nero delle Olimpiadi 2006".
Un mese fa Sergio Chiamparino dichiara al Corriere:
«[Su Torino 2006] parlano i numeri, se proprio non vogliamo tenere conto di come quell’evento ha cambiato la città. Il Toroc, il comitato per l’organizzazione dei Giochi invernali del 2006, ha finito in attivo. L’Agenzia Torino 2006 sta chiudendo con un tesoretto che potrebbe anche essere usato sul nuovo dossier».
Il giornalista di inchiesta Marco Imarisio non pensa sia il caso di chiedergli se il dato sia vero, non ritiene di attingere ai ricordi degli anni 2004 e 2005, quando tutti i media torinesi parlavano dei debiti crescenti di Toroc. Così la notizia passa e via, come se veritiera fosse.
Qualche giorno ho ricordato che io e Luca Degiorgis già 13 anni fa nel nostro libro nero di Torino 2006 spiegavamo il meccanismo che spostò i debiti di Toroc ad enti pubblici di svariato tipo. Anche un bambino che finisce i soldi della paghetta datigli dal padre prima di fine mese, e se ne fa dare altri dalla mamma, è autorizzato a dire di averne ancora in tasca. Un concetto di conti “in attivo” molto originale, quindi, quello di Chiamparino
La frase dell’ex sindaco ed ex CdA di quel Toroc viene intercettata anche dagli autori di lavoce.info. E oggi, dopo un’interessante e dettagliata indagine, svolta con perizia e competenza, ecco il loro verdetto: “la dichiarazione del presidente della regione Piemonte è nel complesso PARZIALMENTE FALSA”.
Perché, scrivono: “La dichiarazione di Sergio Chiamparino è formalmente vera rispetto ai bilanci: alla liquidazione, gli enti hanno effettivamente chiuso in attivo. Quel che però Chiamparino omette è che l’avanzo è stato reso possibile da incrementi continui dell’impegno di spesa, per Agenzia Torino, e del fondo di dotazione, per il Toroc, addirittura dopo la conclusione delle olimpiadi. Accanto a ciò, centinaia di milioni di euro sono giunti come co-finanziamenti o sono stati sostenuti da altri enti. Tutti elementi che rendono la dichiarazione poco veritiera nei confronti della finanza pubblica. Se “parlano i numeri”, come dice Chiamparino, è bene farli parlare tutti”.
Malizia, e ovviamente a condizione che il virgolettato di Imarisio contenga esattamente ciò che Chiamparino gli ha detto:
perché Chiamparino ha raccontato in modo parzialmente falso l’andamento dei conti di Toroc e di Agenzia Torino 2006?
Forse perché il racconto pieno renderebbe più difficile per i consiglieri M5S rituffare la città nella formidabile imperdibile avventura del sogno olimpico?
Di certo lui, come ex CdA di quel Toroc lì, poi, una bella figura non l’avrebbe fatta a raccontarsi con più precisione.
Immaginatevi avesse detto la piena verità:
“Il Toroc, il comitato per l’organizzazione dei Giochi invernali del 2006, del quale ero consigliere di amministrazione, ha finito in disavanzo di circa 200 milioni di euro, non essendo in grado di far fronte da solo ai suoi compiti. Anche l’Agenzia Torino 2006 è costata moltissimo allo Stato, molto più di quanto previsto. Dei robusti aumenti di spesa, per la precisione quasi il doppio, è rimasta inutilizzata una piccola parte”.
Hmm, effettivamente suona molto meglio come l’ha detta.
Ribadisco ancora una volta. Consiglieri M5S, se volete fare qualcosa di veramente progressista, utile per la città, per il bene comune, per la trasparenza della vita amministrativa, chiedete, formate e mettete al lavoro una commissione di inchiesta, eventualmente anche a livello parlamentare, su Torino 2006. Nomi, conti, gare d’appalto, previsioni, ritorno economico, danno economico.
L’articolo completo di Lavoce.info, che vi consiglio caldamente di leggere: http://www.lavoce.info/ archives/52223/olimpiadi-2006/
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