Domenica 23 marzo si svolgerà una manifestazione che chiederà la riqualificazione dei Murazzi. Bene.
Consapevoli che quel tratto di Po non possa rimanere il deserto attuale elenchiamo le seguenti proposte.
- 1. La manifestazione del 23 non deve essere l'inizio della campagna elettorale a favore dei padroni della città in vista delle elezioni regionali. Guardando l'ordine degli interventi notia,mo che il duo Casacci-Subsonica, noto per la propaganda politica benevola verso il Sistema Torino quello che non esiste, dominerà la giornata. Lo sconsiderato appoggio politico dato in questi anni a Bresso-Chiamparino-Fassino (e con loro tutto l'indotto dei poteri forti) è il risultato di un'analisi miope. Torino è la città più impoverita del nord Italia, e forse dell'intero paese. Chi ha generato questo non può essere considerato un interlocutore, ma deve essere contrastato politicamente. I Murazzi rappresentano un bacino di voti sostanzioso, tutto in mano al cosiddetto centro-sinistra, ma la sua valorizzazione elettorale non deve avere alcun ruolo in questo contesto.
- Sosteniamo con tutte le nostre forze l'idea che i Murazzi necessitino di una valorizzazione culturale. l'importante è che essa preveda cornici OPPOSTE a quanto avvenuto in passato. Noi vorremmo che i Murazzi fossero vivi prevalentemente nelle ore diurne. L'esempio parigino è sotto gli occhi di tutti e facilmente importabile. Questo taglierebbe le unghie alle speculazione immobiliare che si intravede all'orizzonte.
- Considerare i Comitati esclusivamente dei maniaci della tisana alle nove e mezza è pretestuoso, ridicolo e classista. Noi crediamo che queste persone, migliaia a Torino e non pochi gruppetti, debbano essere coinvolti nel processo decisionale che porterà alle proposte. Le loro idee devono esser ascoltate e non, come da classico trucchetto della retorica torinese, solo le loro lamentele
- I Murazzi devono essere patria della legalità, soprattutto fiscale. Lo sfascio, il piscio, il vomito, l'evasione sistematica non hanno nessuna relazione con la parola cultura. Nessuna.
Chiudiamo sottolineando che tempo fa lanciammo anche noi un appello alla mondo della cultura torinese. Chiedemmo un passo, una voce in favore della Biblioteca comunale Bellini, cancellata con un tratto di penna dal Comune di Torino medesimo. Al posto di questa un supermercato. Ripetiamo, un supermercato. Non una voce, sopratutto fra i promotori del 23 marzo, si è alzata.
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